Siria, le forze militari turche attaccano Manbij, la città a ovest dell’Eufrate controllata dai curdi. Gli americani si ritirano da Kobane. Erdogan accusa i Paesi Nato di ipocrisia e incoerenza

Colpi di artiglieria, esplosi dall’esercito turco e dall’Esercito libero siriano (Els), hanno iniziato a colpire la città siriana di Manbij, attualmente sotto il controllo dei curdi. Els, secondo fonti russe, avrebbero sferrato un attacco anche da ovest, vale a dire dalle provincie adi Al Bab e Jarabulus sotto il controllo della Turchia. Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, aveva annunciato questa mattina l’avvio dell’offensiva nel nord-est della Siria per costituire una ‘safe zone’ a est dell’Eufrate. “Una volta ripulita, Manbij – ha detto Erdogan – sarà restituita ai legittimi proprietari. Stiamo solo dando seguito agli accordi presi un anno fa, quando gli Usa ci dissero che i terroristi avrebbero abbandonato la città in 90 giorni, ed è passato un anno”.

“La Turchia è membro della Nato? Lo è. La maggioranza dei Paesi Ue sono membri Nato? Lo sono. Da quando le organizzazioni terroristiche vengono difese da membri della Nato?” ha poi aggiunto Erdogan accusando i Paesi europei della Nato di “ipocrisia” e “incoerenza” nel loro sostegno ai curdi in Siria. “La Turchia – ha detto ancora il presidente turco – ha combattuto contro tutte le peggiori organizzazioni terroristiche: dall’Isis ai golpisti di Feto, dal Pkk fino ad al Qaeda. Una lotta che è costata la vita a decine di migliaia di nostri concittadini. Nessuno meglio della Turchia conosce il dolore derivante dal terrorismo”.

“Nessun Paese al mondo – ha detto ancora Erdogan – è immune dal terrorismo, e purtroppo la Turchia è stata la prima vittima a causa della sua posizione geografica. Sono 40 anni che combattiamo contro il terrorismo di matrice separatista curda, e ancora vediamo Paesi che dovrebbero essere alleati e amici applicare nei nostri confronti un doppio standard nella lotta al terrorismo. Stessa cosa è avvenuta con questo intervento in Siria, ma stavolta non ci siamo fatti fermare, mentre in passato siamo rimasti bloccati dai giochi di chi consideravamo alleati. Con la scusa della lotta all’Isis hanno inviato 30 mila Tir di armi verso organizzazioni terroristiche, sotto gli occhi di tutto il mondo. Le foto le hanno viste tutti”.

Intanto, la Cnn turca ha riferito che le forze speciali americane si sono ritirate dalla loro postazione a sud di Kobane, dove si trovavano a difesa delle milizie curde dall’offensiva turca nel nord-est della Siria. Nell’area potrebbero però giungere nelle prossime ore le forze armate di Damasco, cui i curdi hanno chiesto protezione da Ankara.