Stop al 5G cinese in Italia. Il Governo usa il golden power. Primo atto del Consiglio dei ministri. Il sistema era stato escluso dalla via della seta

La via della seta e i rapporti commerciali con la Cina sono una cosa, la sicurezza nazionale a fronte di nuove tecnologie come il 5G è un’altra. Per questo ieri il primo Consiglio dei ministri del nuovo Esecutivo di Giuseppe Conte, su proposta del ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli, ha deliberato l’esercizio dei poteri speciali in relazione alla tecnologia 5G nei confronti di Linkem, Vodafone, Tim, Wind, Fastweb. È stato deciso, insomma, l’esercizio dei poteri speciali “in relazione all’informativa notificata dalla società Linkem – si legge nella nota del Cdm – relativa a contratti o accordi aventi ad oggetto l’acquisto di beni e servizi relativi alla progettazione, alla realizzazione, alla manutenzione e alla gestione delle reti inerenti i servizi di comunicazione elettronica a banda larga su tecnologia 5G e acquisizione di componenti ad alta intensità tecnologica funzionali alla predetta realizzazione o gestione”.

Avanti con l’esercizio di poteri speciali, “con condizioni e prescrizioni, in relazione all’operazione notificata da Vodafone consistente in accordi aventi ad oggetto l’acquisto di beni e servizi per la realizzazione e la gestione di reti di comunicazione elettronica basate sulla tecnologia 5G; l’esercizio dei poteri speciali in relazione all’informativa notificata da Tim relativa agli accordi conclusi prima del 26 marzo relativi ad apparati e sistemi di comunicazione rispetto ai quali la tecnologia 5G può essere considerata una naturale evoluzione”. Ancora, il Consiglio dei ministri ha deciso l’esercizio dei poteri speciali, “con prescrizioni, in relazione all’informativa notificata dalla società Wind Tre circa gli accordi stipulati con la cinese Huawei, aventi ad oggetto l’acquisto di beni e servizi per la realizzazione e la gestione di reti di comunicazione elettronica basate sulla tecnologia 5G”.

Infine, il Cdm ha deliberato “l’esercizio dei poteri speciali in relazione all’informativa di Fastweb relativa all’acquisto dalla società’ Zte Corporation degli apparati relativi alle componenti radio per la realizzazione dell’ultima tratta della rete 5G Fwa”. Una decisione che segna un punto a favore dell’amministrazione americana di Donald Trump, che ha messo in cima alla partita con Pechino sui dazi commerciali proprio il colosso asiatico delle telecomunicazioni, arrivando fino a spingere per l’arresto e l’estradizione dell’erede del capoazienda di Huawei. Una battaglia sulla quale l’Italia ha chiarito la propria posizione a partire proprio dagli accordi della via della Seta, dove il 5G è stato espressamente escluso dal protocollo, malgrado gli investimenti promessi nel nostro Paese proprio dalla società cinese.