Sul Tav manca l’accordo finale tra Lega e M5S. Dal vertice della scorsa notte emergono nuove criticità. Ora il tema è la ripartizione degli oneri tra Italia, Francia e Ue

Nuovo vertice sul progetto Tav a Palazzo Chigi

“All’esito del confronto si è convenuto che l’analisi costi-benefici sin qui acquisita pone all’attenzione del Governo il tema del criterio di ripartizione dei finanziamenti del progetto tra Italia, Francia e Unione Europea”. E’ quanto scrive in una nota Palazzo Chigi in merito al vertice tecnico sul Tav Torino-Lione della scorsa notte.

“A distanza di vari anni dalle analisi effettuate in precedenza – aggiunge il Governo – e, in particolare, alla luce delle più recenti stime dei volumi di traffico su rotaia e del cambio modale che ne può derivare, sono emerse criticità che impongono una interlocuzione con gli altri soggetti partecipi del progetto, al fine di verificare la perdurante convenienza dell’opera e, se del caso, la possibilità di una diversa ripartizione degli oneri economici, originariamente concepita anche in base a specifici volumi di investimenti da effettuare nelle tratte esclusivamente nazionali. Saranno necessari ulteriori incontri non essendoci un accordo finale”.

“La prima parte della riunione – spiega ancora la nota di Palazzo Chigi – è stata dedicata ad approfondire l’analisi costi-benefici acquisita dal Mit, analisi che è stata illustrata dai componenti della Commissione Ramella e Beria. Sono intervenuti in questa fase vari altri esperti che hanno affiancato i membri del Governo e hanno contribuito a sviscerare i contenuti dell’elaborato tecnico in tutti i suoi aspetti. La riunione è poi proseguita alla presenza della sola componente “politica”, che ha approfondito tutte le più ampie implicazioni – di ordine politico, sociale ed economico – del progetto infrastrutturale. La riunione è proseguita sino a notte inoltrata”.

Al vertice, presieduto dal premier Giuseppe Conte, hanno partecipato i due vicepremier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, i sottosegretari Edoardo Rixi e Armando Siri, il capogruppo Stefano Patuanelli e del senatore Mauro Coltorti.