Turisti, venite a scoprire l’Abruzzo. Ma le foto sono delle Maldive. Spesi 840mila euro per promuovere la Regione. Con immagini riciclate scaricate da Internet

Dai grandi eventi alla promozione, un autogol tira l’altro. In Abruzzo la giunta regionale a trazione sovranista, guidata da Marco Marsilio (FdI), continua a collezionare gaffes. Non si sono ancora placate le polemiche per i 25mila euro del Fondo emergenze, dirottati dalla protezione civile al concerto estivo di Jovanotti a Montesilvano, che sull’esecutivo regionale cade un’altra tegola. Tutta colpa della campagna summer 2019, che manca l’obiettivo del Piano strategico del turismo 2017-2019. Doveva essere mirato all’autenticità dei territori e delle persone. E invece, sui manifesti promozionali, al posto delle spiagge abruzzesi campeggiano quelle delle Maldive, come specchietti per le allodole rivolte agli ignari turisti in cerca di sabbia dorata e mare crestato. Proprio come quello che lascia d’incanto una famiglia a contemplare l’orizzonte sulla spiaggia. Ma dall’altra parte del pianeta.

ARIA DI TAROCCO. “Foto emozionale”, si è difeso, respingendo le polemiche, Mauro Febbo, assessore regionale al turismo. Ma l’idea di promuovere l’Abruzzo su 20 pannelli pubblicitari, in 66 aree di servizio e sui social con Maldive e ciclisti non piace al Movimento 5 stelle: “La nostra è la Regione verde d’Europa. Abbiamo spiagge bellissime e altopiani stupendi, una marea di luoghi mozzafiato che nulla hanno da invidiare ad altre parti del mondo”, spiega in Aula, a Palazzo dell’Emiciclo, il consigliere Francesco Taglieri (M5S). Quelle immagini acquistabili in rete da archivi come Adobe Stock gli sono rimaste sullo stomaco. “Non hanno potuto fare polemica neanche sul costo della fotografia perché sanno che queste fotografie costano quattro soldi quindi… ”, ha minimizzato Febbo.

Anche se la campagna Abruzzo summer 2019 non è stata certo gratis. La spesa per la promozione è costata quest’anno 840mila euro con oltre 200mila euro stanziati per tabelle e Web. Condite con le stesse immagini impiegate pure per pubblicizzare i prodotti finanziari di un sito in Israele, per la pubblicità di un resort in Slovenia e ancora in Russia e Siberia. “La scusa che anche altre nazioni utilizzino il solito espediente, inserendo immagini di zone diverse dal territorio promosso, non regge. È una motivazione che mi offende non tanto da rappresentante delle istituzioni, ma da abruzzese – ha aggiunto Taglieri rincarando la dose -. Io, come molti abruzzesi, non mi riconosco in quelle immagini, ma evidentemente l’assessore Febbo e la Giunta hanno preferito, per questa campagna di comunicazione, difendere un modo di agire sbagliato invece di mettere in primo piano unicamente le bellezza della nostra terra”.

BOTTA & RISPOSTA. Replica dell’assessore al turismo: “Hanno attaccato in maniera strumentale una campagna di comunicazione di successo. Esistono foto che sono espressioni di messaggi che si vogliono dare. Il tema non era centrato sulla spiaggia, ma sul concetto di famiglia e tranquillità – ha concluso il forzista Febbo -. In altre fotografie erano rappresentate le location che volevamo indicare dell’Abruzzo: il castello, il trabocco e l’arrosticino”. Intanto, la giunta sovranista batte in ritirata sul caso del concerto (a pagamento) dell’estate scorsa di Jovanotti a Montesilvano, in provincia di Pescara, disertando l’aula proprio durante il question time per non rispondere all’interpellanza del consigliere regionale Pietro Smargiassi sul contributo regionale di 25 mila euro attinto dal fondo Emergenze Protezione Civile per il Jova Beach party: “La domanda che abbiamo posto al presidente è semplice – spiega Smargiassi -. Volevamo capire se c’è un rendiconto di come quei fondi sono stati utilizzati e con quali criteri la cifra di 25 mila euro sia stata valutata congrua”. Quesito, almeno per ora, rimasto senza risposta.