Ultima fermata per decidere il futuro di Atac. Oggi i romani possono votare al Referendum per la privatizzazione dell’azienda. Si prevede una bassa affluenza

Domenica a Roma il referendum sulla privatizzazione di Atac

Ultima fermata. Il weekend di fuoco per la Capitale si concluderà domenica con l’atteso e discusso referendum per privatizzare Atac. Dalle 8 alle 20 oltre 2,8 milioni di romani saranno chiamati a esprimersi sul futuro della storica azienda dei trasporti pubblici locali, la più grande d’Europa ma che versa da  tempo in brutte acque. A poche ore dall’appuntamento elettorale pende la spada di Damocle dell’astensionismo. Ovvero, c’è il rischio concreto che pochissimi si recheranno alle urne.

Anche perché i cittadini – potranno votare anche i non residenti che lavorano o studiano in città – sull’argomento ne sanno davvero poco. eppure su questo si gioca anche un’importante partita politica che ha visto scendere in campo diversi schieramenti. In prima linea i Radicali, guidati dal segretario Riccardo Magi, che hanno proposto il referendum e sostengono che il Comune potrà comunque mantenere la gestione del servizio e dare il trasporto in concessione. Sul fronte del Sì si sono esposti soprattutto il Pd e Forza Italia; su quello del No tra gli altri M5S, la Lega, FdI, e alcuni Comitati.

Si è da sempre dichiarata contraria la sindaca Virginia Raggi, che intanto ha rinnovato il contratto di servizio ad Atac fino al 2021. La grande scommessa del Campidoglio è la rottamazione dei debiti attraverso il concordato preventivo, operazione che se dovesse riuscire potrebbe rilanciare l’azienda. I romani sono chiamati a rispondere a due quesiti specifici e a decidere così il futuro del trasporto pubblico locale.