Un Macron di guai. La Corte dei conti francese mette l’Eliseo con le spalle al muro: “numerosi rischi” sul deficit d’Oltralpe. Ma intanto è l’Italia a rischiare la procedura d’infrazione

Mentre l’Italia attende di sapere se sarà sottoposta a procedura d’infrazione, la Francia di Emmanuel Macron, sempre solerte e attento a criticare l’economia del nostro Paese, riceve una pesantissima bocciatura dalla Corte dei Conti di Parigi, che oggi ha lanciato un avvertimento all’amministrazione del presidente Macron sull’evoluzione del deficit e del debito pubblico in Francia.

Per i magistrati, la traiettoria di bilancio del governo, allentata dopo il lancio del “Grand De’bat”” per placare la rabbia dei Gilet Gialli, rappresenta “numerosi rischi”. “La traiettoria dei Conti pubblici, meno ambiziosa rispetto a quella di numerosi partner dell’eurozona, si traduce in una maggiore divergenza rispetto agli obiettivi sul debito pubblico”, si legge nel rapporto annuale sui Conti Pubblici della Corte dei Conti, che parla di situazione “preoccupante” e punta il dito contro “la lentezza dei progressi intrapresi dalla Francia per ridurre il deficit strutturale”.

Insomma, a quanto pare i legami tra Macron e l’Ue (vedi Pierre Moscovici) non sono bastati in patria per evitare questa sonora bocciatura. Ed è alquanto paradossale che, nel frattempo, a rischiare una procedura d’infrazione sia il nostro Paese. Anche se c’è da dire che proprio in queste ore il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha espresso fiducia sul fatto che l’Italia riuscirà a trovare un accordo con la Commissione Ue per evitare la procedura d’infrazione sui conti pubblici. “Non vedo ostacoli per un accordo” , ha detto a margine del seminario di economia internazionale di Villa Mondragone, a Roma. “Per un’economia a crescita zero l’obiettivo di un deficit pubblico del 2,1% per l’anno corrente rappresenta una politica di bilancio più che prudente e noi arriveremo a questo livello di deficit grazie ad una gestione prudenziale, anche se stiamo implementando le politiche sociali programmate decise con l’ultima legge di bilancio”, ha spiegato.