Un Paese in perenne dissesto. Stanziati 11 miliardi. Conte: “I fondi per mettere in sicurezza il territorio ci sono”. Ma non si riesce a spenderli

Un intero Paese, o quasi, in stato d’emergenza per il maltempo. E ora si aggiungono anche le critiche per la manutenzione dopo il crollo del viadotto su un tratto dell’A6 Torino-Savona che tanto ricorda la tragedia del Ponte Morandi. Per la protezione del territorio “sono stati stanziati undici miliardi su base pluriennale – ha sottolineato non a caso ieri Giuseppe Conte – ora però dobbiamo spendere questi soldi e accelerare con tutte le opere e i cantieri”. Ad intervenire anche Paola De Micheli ieri in prefettura a Savona, insieme al governatore ligure Giovanni Toti.

“Siamo in piena emergenza e il governo prioritariamente sosterrà le istituzioni locali tutte per affrontare l’emergenza, sia con risorse economiche, che con l’allargamento dello stato di emergenza e quindi con la possibilità di intervenire con la somma urgenza. Un minuto dopo che siamo usciti dalla emergenza dobbiamo dare la disponibilità alla Liguria per immaginare un piano straordinario, perché eventi degli ultimi anni parlano di un territorio con fragilità conosciute e a volte anche sconosciute”.

La soluzione chiara è offerta da Sergio Costa: “È il momento di aprire i mille cantieri per la messa in sicurezza del territorio, il Parlamento approvi in fretta il piano”. Il disegno di legge, approvato dal Consiglio dei ministri e dalla Conferenza delle regioni all’unanimità e calendarizzato al Senato, è infatti rimasto ingolfato tra i decreti in scadenza e la sessione di Bilancio. Anche nell’emergenza, però, non mancano le polemiche. Luigi Di Maio è tornato a chiedere la revoca delle concessioni ad Autostrade. “Signori, questo è un altro Morandi – scrive su Facebook, riportando le parole pronunciate a Genova da uno degli inquirenti che indagano sulla tragedia del Ponte Morandi – È grave che in un momento in cui l’Italia è travolta dal maltempo con vittime e danni ovunque non possiamo stare tranquilli sulle strade che percorriamo. Bisogna muoversi: ad Autostrade va revocata la concessione e va avviato un monitoraggio nazionale”.

Sulla questione per adesso il Pd preferisce non pronunciarsi e vedremo come si comporterà: è risaputo, infatti, che questo è un tema fortemente divisivo all’interno della maggioranza. Di Maio, dal canto suo, non ha mai fatto passi indietro sul punto. Vedremo ora le mosse della De Micheli e del segretario Nicola Zingaretti sulla grana Autostrade.