Comuni in affanno o amministratori inefficienti? Qualcosa nella macchina amministrativa si inceppa. Forse un po’ troppo spesso. Fa riflettere, infatti, il numero di Comuni inadempienti per la mancata approvazione del conto consuntivo entro i termini previsti dalla legge o per non avere inviato in tempo i documenti contabili relativi al rendiconto di gestione 2017. Ben il 75% ha commesso gravi irregolarità. A dirlo è proprio il Governo, che lo mette nero su bianco rispondendo a un’interrogazione presentata dal capogruppo Pd in commissione Bilancio alla Camera, Luigi Marattin.
Marattin vuole sapere precisamente il numero dei Comuni che non hanno rispettato gli obblighi normativi. E i dati che l’Esecutivo fornisce sono emblematici. Infatti, sono 2.087 i Comuni che non hanno inviato gli schemi di bilancio (ovvero è inadempiente il 26%); 2.203 quelli che non hanno trasmesso i dati contabili analitici (il 24%); e 2.036 quelli che non hanno trasmesso il piano degli indicatori e dei risultati attesi. Quindi, su 8.014 Comuni obbligati a inviare questi documenti, 6.326 ha commesso diverse violazioni. Ma che cosa prevede la normativa? Il decreto legislativo n. 267 del 2000 stabilisce che in caso di mancata approvazione del rendiconto di gestione entro il 30 aprile dell’anno successivo si applicano le procedure contenute nel decreto. Cioè, se la Giunta non ha predisposto lo schema di bilancio nel termine previsto, il prefetto nomina un commissario affinché lo predisponga d’ufficio per sottoporlo al Consiglio. Quando quest’ultimo non abbia provveduto ad approvare lo schema, allora il prefetto gli dà un ulteriore termine di 20 giorni trascorso il quale, poi, nomina un commissario che si sostituisce all’amministrazione inadempiente e inizia la procedura di scioglimento del Consiglio. L’interrogazione dell’onorevole Marattin è incentrata proprio sulla disciplina sanzionatoria prevista nei confronti dei Comuni per i quali sono state registrate la mancata approvazione del bilancio di previsione, del rendiconto, del bilancio consolidato e il mancato invio di tali documenti alla Banca dati delle pubbliche amministrazioni. Sempre Marattin fa riferimento, inoltre, al successivo decreto legge del 2016 con il quale si stabilisce che, nei casi in cui vengano accertate queste irregolarità, ci sia il blocco delle assunzioni.
Quando si tratta di mancata approvazione del bilancio e del rendiconto è chiamato in causa lo Stato che, attraverso il prefetto, può intervenire fino a sciogliere il consiglio comunale. La sanzione del blocco alle assunzioni di personale ricade, invece, direttamente sull’Ente locale. La risposta che il Governo dà a Marattin è significativa in termini numerici e non solo. Bisogna capire dove si inceppa il meccanismo. Perché, a volte, capita anche che i sindaci hanno difficoltà a trovare materialmente chi si debba occupare di inviare i documenti contabili.
Di Pangrazio (Ass. Ragionieri): “Poco personale e iter complesso”
