Una crisi di governo con un’emergenza sanitaria ed economica aperta “sarebbe incomprensibile”, anche perché “il dialogo con i partiti di maggioranza è stato molto utile, ha permesso di migliorare l’impostazione e rafforzare coerenza e visione strategica” del Recovery plan. Ad affermarlo, in un’intervista al Corriere, è il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. “Su questa base – ha spiegato l’esponente dell’Esecutivo – ora si sta finalizzando la revisione del testo. Auspico che martedì sia approvata dal Consiglio dei ministri per poi avviare subito il confronto con il Parlamento, con le forze sociali e con la Commissione europea. Dobbiamo concludere il lavoro nei tempi previsti. Ricordo che subito dopo questo passaggio il governo sarà chiamato ad altri interventi importanti: lo scostamento di bilancio e il nuovo decreto sui ristori. Sono indispensabili e urgenti, soprattutto alla luce della necessità di proseguire con le misure restrittive di contenimento della pandemia. Non vanno messi a rischio”. Quanto vale lo scostamento? “Stiamo valutando un intervento da un punto e mezzo di Pil”, ossia circa 24 miliardi, di cui, spiega il titolare dell’Economia, “circa un miliardo e mezzo per l’acquisto, la distribuzione e la somministrazione dei vaccini. Sulla Sanità nel provvedimento in arrivo sono previsti nel complesso più di tre miliardi supplementari”. Circa le prospettive economiche del Paese, Gualtieri risponde: “Ci aspettiamo che i primi mesi dell’anno risentano negativamente dell’andamento della pandemia, e nel complesso i rischi per la previsione sono al ribasso. Però riteniamo ancora che il Pil possa recuperare parte della caduta registrata nel 2020”.
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