Sostegni in Consiglio dei ministri. Braccio di ferro tra Draghi e Lega sulla cancellazione delle cartelle. Ecco cosa prevede il decreto

È in corso a Palazzo Chigi il Consiglio dei Ministri con all’ordine del giorno l’esame del decreto Sostegni.

Sostegni in Consiglio dei ministri. Braccio di ferro tra Draghi e Lega sulla cancellazione delle cartelle. Ecco cosa prevede il decreto

Lungo riunione del Consiglio dei Ministri con all’ordine del giorno l’esame del decreto Sostegni. Un provvedimento molto ampio, con interventi per imprese e lavoratori in crisi per l’emergenza Covid, ma anche stanziamenti e novità normative per la campagna vaccinale. A presentare il decreto, come annunciato Palazzo Chigi, sarà il premier Mario Draghi in serata.

Il nodo resta al momento quello sulla cancellazione delle cartelle esattoriali fino al 2015 e con importo entro i 5mila euro (leggi l’articolo). E proprio su questo da ore è in corso un braccio di ferro tra i partiti, in particolare Lega e Forza Italia. La delegazione del Corroccio, che si è riunita al Mise prima del Consiglio dei ministri, avrebbe chiesto una soluzione non al ribasso e avrebbe ventilato anche la possibilità di non partecipare al Consiglio. Anche Forza Italia sta chiedendo con forza più risorse per cancellare le vecchie cartelle.

Tra i provvedimenti previsti dal decreto Sostegni c’è anche il via libera ai farmacisti, che potranno somministrare il vaccino senza la supervisione di un medico. “Tale possibilità è ammessa previa stipulazione di specifici accordi con le organizzazioni sindacali rappresentative delle farmacie, sentito il competente ordine professionale”, si legge nella bozza del decreto Sostegni.

Previsto un contributo a fondo perduto a favore dei soggetti titolari di partita Iva, residenti o stabiliti nel territorio dello Stato, che svolgono attività d’impresa, arte o professione o producono reddito agrario. Il contributo a fondo perduto “spetta a condizione che l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2020 sia inferiore almeno del 30% rispetto all’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2019. Al fine di determinare correttamente i predetti importi, si fa riferimento alla data di effettuazione dell’operazione di cessione di beni o di prestazione dei servizi”.

Inoltre, si legge ancora nella bozza, “ai soggetti che hanno attivato la partita Iva dal 1° gennaio 2019 il contributo spetta anche in assenza dei requisiti. L’ammontare del contributo a fondo perduto è determinato in misura pari all’importo ottenuto applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2020 e l’ammontare medio mensili del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2019 come segue: 60% per i soggetti con ricavi e compensi non superiori a 100mila euro; 50% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 100mila euro e fino a 400mila euro; 40% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 400mila euro e fino a 1 milione; 30% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 1 milione e fino a 5 milioni; 20% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 5 milioni e fino a 10 milioni”.

“L’importo del contributo di cui al presente articolo non può essere superiore a centocinquantamila euro ed è riconosciuto, comunque, per un importo non inferiore a mille euro per le persone fisiche e a duemila euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche”. Per i lavoratori stagionali nel settore del turismo invece spetterà un’indennità di 2.400 euro.

Il Governo con il provvedimento intende inoltre destinare 2,8 miliardi di euro per l’acquisto di vaccini e farmaci anti-Covid-19. Nello specifico, 2,1 miliardi da destinare all’acquisto di vaccini, mentre i restanti 700 milioni per l’acquisto dei farmaci per la cura dei pazienti con Covid-19, tra cui Remdesivir e anticorpi monoclonali.