Le Lettere

Dal green alle armi è un attimo

Che tristezza: sembravamo avviati a una transizione verde e invece ora si parla solo di soldi per le armi.
Tonio Dessì
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Gentile lettore, mi permetta di darle un consiglio: non rimanga legato ai cliché, si adegui al mondo moderno. Nelle sue antiquate fantasie lei sogna ruscelli gorgoglianti, alberi carichi di frutti, fiori pieni di api operose. Ma questo non fa più tendenza. Ora è trendy la transizione bellica: servono munizioni, missili, caccia supersonici da regalare agli ucraini. Lei dirà: appena piove si allaga mezza Italia. D’accordo, ma è un dettaglio: ogni cosa ha i suoi costi. Crede che la transizione verde sia gratis? Guardi le auto elettriche che costano un occhio della testa. Anche la transizione bellica la paghiamo noi, ma alla fine la bolletta più salata arriva a casa degli ucraini: infatti l’impegno è di combattere la Russia fino all’ultimo ucraino, mica l’ultimo europeo o americano. Si ispiri all’America, che offre armi a tutti con amore. Legga gli articoli di Federico Rampini sul Corriere della sera: l’altro giorno ha spiegato benissimo che gli Usa sono fonte di pace per il mondo, perché Giappone e Sud Corea volevano dotarsi della bomba atomica, ma l’America li ha dissuasi: “Benedetti amici, ma cosa vi viene in mente? La bomba non vi serve: ci pensiamo noi a difendervi. Anzi, vi mandiamo subito altre truppe e altre portaerei, contenti?”. Qualcuno dice che l’America non vuole che i suoi clientes si dotino di atomica, sennò si sentiranno indipendenti e allora addio egemonia americana. Ma non ascolti questi discorsi da putiniani. Si ricordi che l’America è incapace di malvagità.

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