Israele nelle prossime 24-48 ore potrebbe lanciare un’ampia operazione via terra contro Hamas a Gaza. Lo riporta il Washington Post citando alcune fonti, secondo le quali Tel Aviv avrebbe chiesto agli Stati Uniti missili per l’Iron Dome, bombe di piccolo diametro, munizioni per mitragliatrici e una maggiore cooperazione nella condivisione di informazioni di intelligence.
Nella notte l’esercito di Israele ha colpito “più di 500 obiettivi dei terroristi di Hamas e della Jihad islamica” nella Striscia di Gaza
“Più di 500 obiettivi ” di Hamas sono stati colpiti nella notte tra attacchi aerei e colpi di artiglieria nella Striscia di Gaza. Lo ha annunciato l’esercito israeliano. “Durante la notte, aerei da combattimento, elicotteri, aerei e artiglieria hanno colpito più di 500 obiettivi dei terroristi di Hamas e della Jihad islamica”, ha affermato l’esercito in un comunicato.
Più di 700 israeliani sono stati uccisi, 2.150 i feriti
E si aggrava ancora il bilancio delle vittime. Più di 700 israeliani sono stati uccisi da quando Hamas ha lanciato il suo attacco su larga scala contro Israele, secondo un bilancio aggiornato dalle Forze di Difesa Israeliane (IDF). Le Forze di Difesa israeliane hanno inoltre dichiarato che 2.150 israeliani sono stati feriti nell’attacco, sferrato sabato mattina.
Meloni sente Netanyahu: “L’Italia è al fianco del popolo israeliano in questo difficile momento”
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto oggi una conversazione telefonica con il premier d’Israele Benjamin Netanyahu. Secondo quanto ha reso noto Palazzo Chigi, Meloni ha ribadito “la piena solidarietà del Governo italiano per gli attacchi subiti e la vicinanza ai familiari delle vittime, agli ostaggi e ai feriti. Il Governo lavorerà con i partner internazionali per coordinare il sostegno. L’Italia è al fianco del popolo israeliano in questo difficile momento”.
In corso intensi sforzi diplomatici da parte delle autorità egiziane nel tentativo di mediare tra Israele e Hamas
Sono in corso intensi sforzi diplomatici da parte delle autorità egiziane nel tentativo di mediare tra Israele e Hamas. Secondo quanto riportano i media del Cairo, già alcune ore dopo lo scoppio degli scontri in Israele, l’Egitto è intervenuto attraverso intense comunicazioni con i leader regionali e internazionali. In particolare il presidente egiziano, Abdel Fattah El-Sisi, ha ordinato di “intensificare le comunicazioni per contenere la situazione e prevenire un’ulteriore escalation”. Anche il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry, teneva contatti con i suoi omologhi regionali “per contenere l’attuale crisi”. Una nota della presidenza egiziana diffusa ieri sera parlava di un Al-Sisi impegnato a seguire gli eventi di persona dal Centro strategico di gestione delle crisi al Cairo. In quell’occasione il presidente egiziano “ha diretto i contatti per contenere la situazione e prevenire un’ulteriore escalation tra le due parti”.
Intanto se Israele ha fatto sapere ai mediatori egiziani che non è ancora giunto il tempo di trattare, Hamas si prepara a mettere sul piatto i numerosi soldati e ufficiali dell’esercito israeliano catturati per chiedere un cambio la scarcerazione dei suoi capi presenti nelle prigioni israeliane. Il portavoce di Hamas, Hazem Qassem, ha spiegato durante un’intervista telefonica all’emittente egiziana “MBC Misr” che “ci aspettiamo sostegno dall’Egitto con tutte le sue componenti. Il Cairo agisce sempre in ogni occasione per preservare il sangue palestinese, e questo è qualcosa che conta”.
Hamas: “Questa battaglia arriva in risposta al tentativo di dividere la moschea di Al-Aqsa, cambiando la sua identità da araba a ebraica”
Per quanto riguarda l’obiettivo dell’operazione in corso ha aggiunto che “questa battaglia arriva in risposta al tentativo di dividere la moschea di Al-Aqsa, cambiando la sua identità da araba a ebraica. Arriva anche in risposta all’aggressione contro il nostro popolo in Cisgiordania e per porre fine alla questione dei prigionieri palestinesi che hanno trascorso decenni nelle carceri israeliane”.
Papa: “Le armi si fermino, la guerra è una sconfitta”
“Seguo con apprensione e dolore quanto sta avvenendo in Israele, dove la violenza è esplosa ancora più ferocemente, provocando centinaia di morti e feriti. Esprimo la mia vicinanza alle famiglie delle vittime, prego per loro e per tutti coloro che stanno vivendo ore di terrore e di angoscia. Gli attacchi e le armi si fermino, per favore, e si comprenda che il terrorismo e la guerra non portano a nessuna soluzione, ma solo alla morte e alla sofferenza di tanti innocenti. La guerra è una sconfitta: ogni guerra è una sconfitta. Preghiamo perché ci sia pace in Israele e in Palestina” l’appello di Papa Francesco dopo l’Angelus.