Cercasi Papa per il dopo Francesco, prima fumata nera dal Conclave

Oltre 45mila persone hanno atteso ieri in piazza San Pietro la prima fumata del Conclave chiamato a scegliere il 267° Papa. Nulla di fatto alla prima votazione

Cercasi Papa per il dopo Francesco, prima fumata nera dal Conclave

Oltre 45mila persone hanno atteso ieri sera in piazza San Pietro la prima fumata del Conclave che eleggerà il 267° Papa della storia della Chiesa cattolica. La fumata dal comignolo della Cappella Sistina è arrivata con grande ritardo ed è stata nera. Un nulla di fatto, come ampiamente previsto. Tuttavia l’evidenza che il comignolo abbia rilasciato il denso fumo nero solo alle 21, invece delle 19,30 previste, aveva fatto illudere molti di un possibile accordo raggiunto tra i cardinali elettori.

Una battaglia politica intensa

Ma scegliere il nuovo Papa, il successore di quel rivoluzionario di Bergoglio, è opera assai impegnativa. Sarà frutto di accordi, promesse, cordate, alleanze che si creano e si distruggono in un attimo… Sarebbe stata davvero sorprendente se le molte anime che convivono (o si combattono) nella Chiesa di Roma fossero riuscite a convergere su un nome alla prima votazione. Insomma, tutto rimandato a oggi, quando le votazioni previste saranno due in mattinata (10.30 e 12.30) e due al pomeriggio (17 e 20). Negli ultimi Conclavi dal Novecento ad oggi, la media dei giorni necessari per la scelta è stata tra i due e i cinque giorni di ritiro…

I riti della giornata

La giornata era iniziata ieri mattina con la messa Pro eligendo Pontefice a San Pietro alla quale hanno partecipato oltre 5mila fedeli. Quindi la preghiera nella cappella Paolina e la processione fino alla Sistina. Quindi guidata dal maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, il card. Raniero Cantalamessa, la meditazione ai cardinali elettori sul gravissimo compito che li attende e sulla necessità che nell’elezione del Romano Pontefice agiscano in tutto con retta intenzione, cercando di compiere solo la volontà di Dio e mirando unicamente al bene di tutta la Chiesa.

L’Extra omnes

Alle 17:43 monsignor Diego Giovanni Ravelli, Maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, ha pronunciato l’“Extra Omnes” – fuori tutti – , dando via ufficialmente al Conclave. Quindi la chiusura della porta da parte del cardinale indiano George Jacob Koovakad. Dentro i 133 cardinali elettori, che prima della votazione hanno giurato fedeltà e segretezza sul Vangelo.

Martedì, nell’ultima congregazione i cardinali avevano affrontato i temi degli abusi e dei conti vaticani, ma soprattutto preso atto dell’eredità di Francesco contro le guerre, tanto che i cardinali avevano lanciato un appello per il cessate il fuoco e una pace “giusta e duratura” in “Ucraina, in Medio Oriente e in tante altre parti del mondo”.

I papabili

Nel segreto della cappella più bella e famosa del mondo che si fronteggiano le cordate che dividono la chiesa di Roma. Tra i possibili successori di Bergoglio molti indicano il segretario di Stato Pietro Parolin e l’arcivescovo di Bologna Matteo M. Zuppi. Altrettanto “forte” è il patriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa. Tutte e tre sarebbero in continuità con il papato di Bergoglio.

Molto quotati anche l’ungherese Péter Erdő, il francese Jean-Marc Aveline, Willem J. Eijk dai Paesi Bassi, il filippino Luis Tagle per rappresentare la Chiesa asiatica o il congolese Fridolin Ambongo Besungu (nell’eventualità di un primo Papa africano). Tra i nomi anche Joseph Tobin, arcivescovo 72enne di Newark, New Jersey