La Sveglia

Gaza massacrata, Meloni acconsente

Le chiamano “distribuzioni di aiuti”, ma sono esecuzioni pubbliche di affamati. Oggi, l’ennesima: 31 palestinesi uccisi mentre tentavano di ricevere cibo nel corridoio Netzarim, a Gaza. Erano disarmati. Sono stati colpiti da carri armati e droni israeliani, secondo la Protezione civile locale. Oltre 200 feriti. Non è più una guerra: è una mattanza scientifica, fredda, ripetuta. Una trappola dove chi cerca pane trova piombo.

I punti di distribuzione degli aiuti sono diventati “zone di uccisione”. Lo dicono i medici, lo confermano i sopravvissuti. Cecchini e droni sparano su civili disarmati. Si colpiscono tende, scuole, ospedali. Un medico giordano è stato ferito in un bombardamento vicino a Khan Younis. Tre paramedici uccisi a Gaza City. È il fronte umanitario trasformato in bersaglio.

E mentre il mondo prende posizione, l’Italia tace. Australia, Canada, Nuova Zelanda, Norvegia e Regno Unito hanno imposto sanzioni ai ministri israeliani Ben-Gvir e Smotrich, colpevoli di incitare apertamente alla violenza e all’espulsione dei palestinesi. In Germania, Franziska Brantner, leader dei Verdi, ha chiesto lo stesso. A Roma, invece, regna il silenzio.

Meloni finge di non vedere, Tajani balbetta diplomazie da manuale, Piantedosi parla di sicurezza interna mentre in Cisgiordania 17.500 palestinesi — tra cui 1.400 bambini — sono stati arrestati da ottobre. Crosetto è in altre faccende belliche (leggi riarmo) affaccendato. Nessun atto, nessuna parola, nessuna condanna.

A Gaza si muore per la fame. Letteralmente. Ma chi in Italia governa, ignora. Del resto come diceva Don Abbondio il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare.