Altro che fanalino di coda: l’Italia è già al top per contribuzione alla Nato

In base a un indice alternativo alla quota del Pil il nostro Paese risulta, nella Nato, secondo solo a Stati Uniti e Giappone.

Altro che fanalino di coda: l’Italia è già al top per contribuzione alla Nato

C’è un indice alternativo alla percentuale delle spese militari sul Pil per misurare il contributo di un Paese alla sicurezza collettiva. Si tratta del Burdensharing Ratio elaborato dal think tank californiano Rand Corporation. Ebbene, considerando questo nuovo parametro l’Italia, fanalino di coda secondo il tradizionale parametro della mera spesa militare, risulta il primo alleato Nato in termini di contribuzione assoluta e il settimo contributore per capacità di spesa. Lo evidenzia un’analisi svolta dall’Osservatorio Milex.

Italia al top dellle spese Nato in base a indice alternativo alla quota del Pil

L’indice, rileva l’Osservatorio, “fornisce una misura molto precisa del contributo attuale di ogni nazione al mantenimento della stabilità internazionale e del contributo potenziale in termini di prontezza in caso di conflitto maggiore. Non solo in ambito Nato ma considerando anche gli alleati asiatici degli Stati Uniti”.

Le metriche utilizzate sono l’effettiva prontezza operativa di uomini e mezzi (numero di truppe operative, quantità e qualità di armamenti terrestri, navali, aerei), l’efficienza dei sistemi di comunicazione (terrestri e satellitari) e cyberdifesa (sia militari che civili), lo stato della logistica e della mobilità militare (strade, ferrovie, aeroporti e porti), la capacità di comando congiunto, il grado di interoperabilità e di ospitalità fornita alle forze alleate, il livello di contribuzione alle missioni internazionali (non la spesa in termini assoluti); ancora, il costo economico per l’adesione a meccanismi sanzionatori e l’impegno nazionale in iniziative diplomatiche di prevenzione e soluzione dei conflitti.

Roma in vetta dopo Usa e Giappone

L’Italia, dopo Usa e Giappone, risulta il primo alleato Nato in termini di contribuzione assoluta con un Burdensharing Index di 4,75, superando Francia (4,61), Regno Unito (3,54), Germania (2,51) e l’Olanda (2,23); nonchè il settimo Paese Nato in termini di contribuzione rapportata alla sua capacità di spesa con un Burdensharing Ratio di 1,12 posizionandosi in ambito Nato dopo Grecia (5,29), Lituania (4,19), Bulgaria (2,4), Slovacchia (1,86), Ungheria (1,46) e Olanda (1,35).

Quindi, è la conclusione, “il nostro Paese contribuisce già oltre le sue capacità e dunque non gli sarebbe richiesto alcuno sforzo maggiore”.