Vertice Nato, Rutte anticipa l’agenda: riarmo totale in chiave anti-Russia, Ucraina nell’Alleanza, spese pazze per la difesa. E sul bombardamento Usa dell’Iran dice: “Non è contrario al diritto internazionale”

Rutte annuncia il nuovo piano di difesa Nato: spese quintuplicate per l'aviazione e milioni di munizioni per la deterrenza anti-russa

Vertice Nato, Rutte anticipa l’agenda: riarmo totale in chiave anti-Russia, Ucraina nell’Alleanza, spese pazze per la difesa. E sul bombardamento Usa dell’Iran dice: “Non è contrario al diritto internazionale”

“Tutti gli alleati della Nato sono pronti a combattere insieme e, se necessario, soffrire e morire insieme”. Basterebbero queste poche parole, pronunciate ieri dal segretario generale Mark Rutte durante la conferenza stampa della vigilia, per dare l’idea dell’aria che tirerà oggi e domani al vertice Nato all’Aja. Guerra, corsa agli armamenti e migliaia di miliardi sottratti a Sanità, Istruzione, Riconversione energetica, per pagarli. Il tutto condito da un’abbondantissima dose di retorica bellicista.

“Lecito bombardare l’Iran”

Certo, ieri a parlare era il segretario dell’alleanza che ha ordinato ai 32 Paesi membri di arrivare a spendere il 5% del Pil in armi, ma a impressionare sono anche i toni utilizzati da Rutte, che ricordano quelli del 1938… E così, da questa prospettiva proiettata a una guerra imminente (“la Russia resta la minaccia più significativa e diretta alla Nato”; “in questo momento, se la Russia ci attaccasse, la nostra reazione sarebbe devastante. E i Russi lo sanno, ma c’è grande preoccupazione in molti ambienti della Nato”, ha detto Rutte) è assolutamente comprensibile che il bombardamento Usa su Teheran sia valutato come del tutto lecito.

Non sono d’accordo con chi considera l’attacco degli Usa in Iran come in contrasto col diritto internazionale”, ha infatti dichiarato il segretario Nato, “La mia paura più grande sarebbe che l’Iran possedesse, potesse usare e dispiegare un’arma nucleare per creare una morsa su Israele, sull’intera regione e su altre parti del mondo”, ha continuato, “Ed è per questo che la Nato ha affermato che l’Iran – e questa è una posizione coerente della NATO – non dovrebbe mettere le mani su un’arma nucleare”.

Ucraina a breve nella Nato

Capitolo Ucraina: ricordando che “l’Iran è fortemente coinvolto nella lotta della Russia contro l’Ucraina, ad esempio attraverso le consegne dei droni, che ogni giorno uccidono ucraini innocenti nelle città e nelle comunità, senza alcun rispetto per la vita”, Rutte ha confermato il “percorso irreversibile” dell’Ucraina verso la Nato concordato l’anno scorso al vertice di Washington, che “sarà valido anche giovedì”. Inoltre, ha precisato che Kiev deve avere ciò che serve per “difendersi dalla Russia” oggi ed esercitare “deterrenza” in futuro.

Un nuovo Piano di difesa

Infine, l’aspetto più spinoso di tutto il vertice, quello che dovrebbe rendere possibile ogni sogno di guerra: i finanziamenti. Per Rutte l’obiettivo di investire il 5% del Pil in difesa concordato dai membri della Nato è un “salto quantico”. Il segretario Nato ha sottolineato le “crescenti sfide alla nostra sicurezza in un mondo diventato più pericoloso”, dove “i leader sono chiamati a prendere decisioni coraggiose per rendere la Nato più forte e letale”.

L’ex premier olandese ha poi spiegato che durante il vertice gli alleati si accorderanno su un “nuovo piano per la difesa” e annunceranno “sforzi concertati per intensificare l’industria militare”. Il che significherà, nella miglior propaganda bellicista, “non solo più sicurezza, ma anche più posti di lavoro”.

Moltiplicate per cinque le spese per la difesa aerea

“Abbiamo bisogno che l’industria risponda rapidamente, costruiremo una Nato non solo più forte ma anche più equa, con una condivisione degli oneri più equilibrata”, ha proseguito Rutte, “la Nato è un’alleanza difensiva, ma non c’è alcun dubbio sulla capacità e la determinazione di difendere ogni centimetro del nostro territorio”. Così gli investimenti in difesa aerea sono destinati a crescere di cinque volte, così come servirà produrre “milioni di munizioni in più”, in modo da avere “scorte sufficienti a scoraggiare un’aggressione”.

Niente esenzione per la Spagna

E sulla Spagna, che venerdì scorso, per bocca del suo premier Pedro Sanchez, aveva riferito di aver ottenuto una deroga all’infausto 5%, Rutte ha chiarito: “La Spagna pensa di poter raggiungere gli obiettivi di capacità con una percentuale del 2,1%”, ma “la Nato è assolutamente convinta che la Spagna dovrà spendere il 3,5%”. “Quindi ogni Paese ora riferirà regolarmente su ciò che sta facendo in termini di spesa e raggiungimento degli obiettivi, quindi vedremo, e comunque, ci sarà una revisione nel 2029”, ha concluso.