Rai, sparito dai Social il post sul richiamo a Ranucci. Intanto in Cda approda il nodo dei minimi garantiti e dei tagli a Report & C.

Acque agitate a TeleMeloni, dove il post sul richiamo a Ranucci viene cancellato dai social. E il Cda Rai si divide sul palinsesto invernale. Mentre la redazione di Report lancia l'allarme

Rai, sparito dai Social il post sul richiamo a Ranucci. Intanto in Cda approda il nodo dei minimi garantiti e dei tagli a Report & C.

“Ops, ci dispiace, il contenuto non è disponibile…”. È la scritta che si sono ritrovati davanti tutti gli utenti che da mercoledì notte hanno inutilmente cercato sui social della Rai il post nel quale la redazione di Report spiegava della lettera-richiamo ricevuta due giorni fa dal conduttore Sigfrido Ranucci.

E non che il post non fosse stato scritto, anzi. Era stato pubblicato, molto commentato e anche aggiornato in tempo reale durante tutto il pomeriggio, raccogliendo anche le reazioni politiche all’ennesima frecciata rivolta al conduttore e alla sua redazione dai vertici di TeleMeloni.

E tra i tanti commenti, c’erano anche le dichiarazioni istituzionali, come quella della presidente della commissione di Vigilanza Rai, Barbara Floridia, del membro del Cda di Viale Mazzini, Roberto Natale, e dei sindacati. Un post che a un certo punto però è inspiegabilmente sparito, come ha potuto verificare La Notizia.

Via la foto della lettera, via i messaggi di sostegno a Report e via anche le dichiarazioni delle figure istituzionali. Un atto grave se si considera che i social della Rai sono parte integrante del servizio pubblico, di proprietà di tutti gli italiani (e non di chi governa), che hanno il diritto di essere informati.

Bevilacqua (5s): “Un atto grave, una censura”

“Una cancellazione che fa più rumore del post in sé, perché evidenzia un nervo scoperto di chi l’ha richiesta”, commenta Dolores Bevilacqua, esponente M5S in commissione di vigilanza Rai, “Un intervento che assume i contorni della censura, se non fosse ridicolo visti i numeri impressionanti raggiunti dal post sui social. Hanno cancellato peraltro anche le reazioni di figure istituzionali come la presidente Barbara Floridia, oltre a sindacati e consiglieri di amministrazione. Un gesto brutto che solleva interrogativi profondi sulla libertà d’informazione nel servizio pubblico sotto questa gestione”.

Sul tavolo del Cda i palinsesti invernali e il taglio ai programmi

Ma ieri è stato anche il giorno del Cda Rai riunito a Napoli, dove oggi saranno presentati i palinsesti autunno-inverno 2025. All’ordine del giorno sia il nuovo contratto – assai contestato – di stabilizzazione dei precari (leggi pezzo in basso), sia i nuovi programmi in arrivo. Un cantiere tutt’altro che chiuso, visti i tagli decisi dai vertici di TeleMeloni anche nei confronti di alcune trasmissioni sgradite alla destra, ma molto apprezzate dal pubblico (secondo la rilevazione Qualitel), come Report appunto o Presa Diretta, e che invece hanno inspiegabilmente risparmiato altri format assai meno seguiti.

Quel buco da 26 milioni dovuto anche ai contratti fatti agli amici

Sul tavolo, inoltre, c’era la questione di quei 7,7 milioni di euro spesi nell’ultimo biennio per i contratti con minimo garantito sottoscritti dal servizio pubblico con i volti “amici” della destra di governo. Cachet che rappresentano una bella fetta del buco da 26 milioni di euro che la tv pubblica si ritrova ora a dover ripianare (in due anni), tagliando puntate a destra (poche) e a manca (molte di più…).

L’allarme della redazione di Report: “Tira una brutta aria”

Sulla questione ieri sono intervenuti anche 13 reporter di Report che hanno inviato una lettera aperta al Cda Rai: “Tira una brutta aria per Report”, si legge nella missiva, “Ieri è arrivata una lettera di richiamo a Ranucci, a cui esprimiamo il nostro sostegno e la nostra solidarietà, per aver promosso in altre trasmissioni, come di consueto, l’inizio della stagione di Report e per aver rilasciato un’intervista in cui ha parlato di libertà di stampa”.

“La scorsa settimana, invece, abbiamo saputo solo da agenzie stampa che l’azienda avrebbe deciso di tagliare quattro puntate alla nostra trasmissione per il prossimo anno”, aggiungono i giornalisti, “È la prima volta in circa trent’anni di storia che l’azienda pensa di ridurre le puntate di Report, nonostante gli ottimi risultati di ascolto conseguiti e costi a puntata molto più bassi rispetto ad altri programmi di approfondimento Rai. Non può non inquietare il fatto che questo ridimensionamento avviene a fronte di attacchi, sempre più numerosi e intensi, rivolti contro Report da politici ed esponenti del governo a seguito delle nostre inchieste”.

La pioggia di denunce da Fratelli d’Italia

I giornalisti hanno quindi ricordato che negli ultimi due anni hanno ricevuto “una decina di denunce penali o civili da esponenti apicali della maggioranza, da ministri, dal capo gabinetto del presidente del Consiglio, dal presidente del Senato e, per la prima volta nella storia del giornalismo italiano, da un intero partito”, cioè Fratelli d’Italia.

Contro Ranucci arriva anche l’esposto del generale Mori

Parole profetiche, visto che proprio ieri Ranucci e la redazione sono stati raggiunti dall’esposto presentato dal generale dei carabinieri Mario Mori, “per rivelazione di segreti d’ufficio”. Report aveva infatti raccontato di presunti tentativi dell’ex capo del Ros di influenzare i lavori della Commissione parlamentare antimafia.

Il legale dell’ex militare ha inviato l’esposto anche procuratore generale presso la Cassazione, al Csm, al ministro dell’Interno e al ministro della Giustizia affinché “avviino indagini e accertino le responsabilità nella rivelazione di notizie coperte da segreto e nella pubblicazione di intercettazioni tra indagato e difensore e adottino le iniziative conseguenti”.