I dati parlano chiaro: il settore dell’auto in Europa sta provando a rialzare la testa, con un aumento delle vendite. Soprattutto delle vetture elettriche. Con un’eccezione: Stellantis. La crisi del gruppo automobilistico è proseguita anche a luglio, nonostante un dato positivo per il comparto. Eppure Stellantis, invece di provare a sanare la sua crisi innovando e puntando sulla svolta green, annuncia di voler mettere da parte il progetto di elettrificazione al 100%, criticando i target Ue fissati per il 2035, con lo stop ai motori termici.
Stellantis chiede di rivedere gli obiettivi sulla transizione verde. Stavolta lo fa cercando un’asse con il governo e con il ministro Adolfo Urso, che ieri ha incontrato proprio il ceo del gruppo, Antonio Filosa. Un “incontro cordiale” che serve a rilanciare l’obiettivo di “lavorare insieme”, per Filosa. Ma a dire qualcosa in più è Jean-Philippe Imparato, direttore di Stellantis Europe, che delinea la nuova strategia criticando gli obiettivi fissati dall’Ue per il 2030 e il 2035 nel settore auto. Target ritenuti “non più raggiungibili, a meno che non si ipotizzi di andare incontro a un crollo del mercato di circa il 30% o al tracollo finanziario di tutti i produttori in Europa”.
Stellantis frena sul Green deal
Insomma, secondo Imparato “l’elettrificazione al 100% entro il 2030 non è più raggiungibile”. Il nuovo piano di Stellantis, Dare Forward, dovrebbe prevedere infatti un passo indietro sull’elettrificazione al 100%. La linea di Imparato è che lo stop ai motori termici nel 2035 sarà letale per i veicoli commerciali leggeri, considerando quanto potrebbero aumentare i prezzi per queste vetture elettriche. L’obiettivo di Stellantis è quello di fare pressioni in vista della ripresa del confronto Ue sui target del 2035, atteso il 12 settembre. Per Imparato, ben venga la discussione, ma a suo giudizio “ora è tempo di agire rapidamente, se possibile prima della fine dall’anno”.
L’appello per lasciare intatti gli obiettivi del 2035
Ma la linea di Stellantis non è ovviamente condivisa da tutti in Europa. Tanto che nella stessa giornata di ieri, oltre 150 aziende tra costruttori di auto elettriche, produttori di batterie e operatori della ricarica hanno inviato una lettera alla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, per chiederle di non retrocedere sugli obiettivi del 2035. Le aziende chiedono alla presidente di non fare marcia indietro e di confermare l’obiettivo dello stop ai motori termici tra dieci anni. I firmatari ricordano di aver già investito miliardi e “creato oltre 150mila posti di lavoro” e ora un passo indietro “minerebbe la fiducia degli investitori” e “darebbe un vantaggio permanente ai concorrenti mondiali”, mentre nel mondo la transizione verso l’auto elettrica ha già accelerato.