I festeggiamenti no. Mentre Gaza brucia, alle opposizioni festeggiare nell’Aula della Camera il terzo sì alla riforma costituzionale della separazione delle carriere è sembrato eccessivo.
La denuncia del M5S
“Dite – ha denunciato Riccardo Ricciardi, capogruppo M5S alla Camera, rivolto alla maggioranza e ai membri di governo presenti in Aula – di non essere complici del genocidio dei palestinesi? Avete riconosciuto lo Stato della Palestina? No: siete complici. Avete seguito il pronunciamento della Corte Penale Internazionale? No: siete complici. Avete mai chiamato criminale Netanyahu? No: siete complici. Avete mai sanzionato Israele? No: siete complici. Avete prolungato il memorandum militare con Israele? Si: quindi siete complici. Ieri (mercoledì, ndr) siete andati via dall’Europa quando si parlava di sanzionare Israele? Si: siete complici. Avete dato protezione internazionale al Flotilla? No: siete complici”.
Che trova conferma nelle parole di Tajani
E le sue accuse trovano conferma in quello che appena qualche ora dopo il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, avrebbe detto a Palazzo Madama sulle sanzioni a Israele. Tajani ha confermato la linea stabilita con la premier Giorgia Meloni. Sì alle sanzioni contro i ministri israeliani di estrema destra, mentre sulle sanzioni commerciali a Tel Aviv si valuterà in asse con Berlino che equivale a un “non ci piacciono”.
Sì alle sanzioni (che non passeranno) ai ministri israeliani
“Condanniamo le frasi come quelle pronunciate dal ministro israeliano Smotrich, che ha definito la Striscia una miniera d’oro immobiliare. Quello che sta avvenendo a Gaza è una tragedia inaccettabile, questa carneficina deve finire subito. Le scelte del Governo Netanyahu hanno da tempo oltrepassato il limite della reazione proporzionata, violando i principi fondamentali del diritto internazionale umanitario. Ne ho parlato anche stamane con il Presidente del Consiglio, che viene costantemente informato di ogni sviluppo della situazione in Medio Oriente”, ha detto Tajani.
Ma Bibi non si tocca
Ma si è guardato bene dal sostenere sanzioni contro Netanyahu, non sia mai che si facesse un torto all’alleato americano che lo sostiene. E poi sulla stretta a Tel Aviv proposta da Bruxelles il leader di Forza Italia ha spiegato: “Continuiamo a sostenere con convinzione ogni nuova misura contro Hamas; siamo favorevoli ad adottare nuove e ulteriori sanzioni nei confronti dei coloni violenti: ne abbiamo già inflitte ai coloni israeliani e siamo favorevoli ad adottare nuove sanzioni ai Ministri che hanno assunto posizioni inaccettabili tanto su Gaza quanto sulla Cisgiordania”. Ma si tratta di una mossa di bandiera, giusto per non far la figura di essere apertamente pro Israele, perché tali sanzioni per passare in Europa hanno bisogno dell’unanimità e si sa già che c’è l’opposizione di Budapest.
No alle sanzioni commerciali a Israele
“Valuteremo ulteriori nuove proposte di sanzioni commerciali, nella consapevolezza però che non debbano esserci ricadute negative sulla popolazione civile israeliana, che, come sappiamo, ha carattere multietnico, con importanti componenti arabe e druse. Su questo lavoriamo in stretto raccordo con i nostri principali partner, a partire in particolare dal Governo tedesco, con cui siamo in forte sintonia. Ho parlato anche poco fa con il ministro Wadephul”, ha spiegato dopo Tajani.
E qui ha gettato la maschera perché Roma, in sintonia con Berlino, non digerisce affatto le sanzioni commerciali che per passare hanno invece bisogno della maggioranza qualificata. E non ne fa mistero, prefigurando che a Bruxelles punterà, in asse con la Germania e altri paesi, i piedi. Ed ecco spiegato perché il giorno della proposta dell’Ue di sanzioni a Israele, benché debolissime, il vicepresidente esecutivo Raffaele Fitto, meloniano, non abbia partecipato alla seduta del collegio dei commissari.
I militari dell’Idf nei resort italiani protetti dal governo
Infine all’interrogazione del M5S che chiedeva “in base a quali accordi i soldati dell’IDF sono venuti a decomprimere lo stress da genocidio sulle nostre coste”, il ministro degli Esteri ha detto che “non esistono specifici accordi circa la presenza di cittadini israeliani in Italia”.
E che “non c’è alcuna incompatibilità tra la doverosa tutela dei cittadini israeliani in territorio italiano e l’impegno politico e umanitario del Governo a favore del popolo palestinese”. E ancora: “Non si possono far ricadere sugli ebrei le azioni del Governo israeliano. Nessuno dovrà mai più avere paura perché è ebreo”, si è fomentato Tajani.
Emblematica la risposta di Stefano Patuanelli (M5S): “A me non interessa niente sapere di che religione sono i militari ospitati nei resort, mi interessa sapere se quelli sono i militari che come cecchini cecchinavano i bambini a Gaza. Questo mi interessa; possono essere ebrei, cristiani, cattolici, protestanti, valdesi”.