Da una parte le lettere del delegato Uefa, Michele Uva, al Comune di Milano che contengono i parametri per i quali San Siro sarebbe inadatto ad ospitare le gare di Euro 2032; dall’altra i documenti che dimostrano come Club e Comune, almeno dal novembre del 2024, abbiano deciso insieme ogni passo che ha portato alla presentazione del DocFap (il Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali) da parte di Milan e Inter per l’acquisto dello stadio e concordato la scansione temporale delle varie tappe che dovranno perfezionare la vendita dello stadio.
Sono i contenuti dei due accessi agli atti effettuati ad agosto scorso, che raccontano molto del dietro le quinte dell’operazione San Siro.
La bocciatura di San Siro da parte della Uefa
Partiamo dalla cosiddetta bocciatura del Meazza, che per la Uefa non ha superato 11 dei 22 requisiti richiesti per ospitare una competizione Uefa. In particolare: Spectatorwetfare (2 insufficienze su 6), sostenibilità e accessibilità (3 su 8); VIP5 (3 su 9); Partners Hospitality (2 su 4); Official Hospitality Area (4 su 4); Aspetti commerciali relativi ai partner (3 su 8); Media (7 su 8); Broadcast (10 su 13) e Sicurezza (6 su 16).
Inoltre, nella lettera inviata al Comune, il delegato Uefa scrive: “Si coglie altresì l’occasione per ricordare che, tra i requisiti fondamentali di Uefa Euro 2032, è prevista l’assenza di barriere di separazione tra i settori dello stadio (fence-free). Anche sotto questo profilo, l’impianto presenta una distanza significativa rispetto agli standard richiesti. Alla luce delle considerazioni sopra esposte, non è possibile confermare la conformità dello Stadio San Siro ai requisiti previsti per Uefa Euro 2032”.
Una bocciatura sanabilissima
Letta così, sembra una pagella disastrosa. Tuttavia, se si analizza a fondo il documento, si scopre che molte voci negative sarebbero facilmente sanabili. Per esempio nella categoria “aspetti sportivi”, la richiesta Uefa è di docce per le squadre di 200 mq, mentre attualmente sono a disposizione solo 141 mq… O che la stanza per gli equipaggiamenti dei team dovrebbe essere di 20 mq, mentre oggi è di 10 mq. Scorrendo la lista, si trovano numerose voci “rosse” che potrebbero essere facilmente sanate, con poco sforzo e pochi investimenti. Quanto potrebbe costare, per esempio, creare un guardaroba per la sala vip da 50 mq (oggi assente)? Oppure allargare la sala medica dai 14 mq attuali ai 20 mq richiesti?
Naturalmente ci sono istanze molto più impegnative, che richiederebbero investimenti più massici, come la mancanza di bagni sufficienti (storico vulnus di San Siro, mai sanato da Milan e Inter, nonostante su di loro gravasse l’incombenza della manutenzione straordinaria), o l’accessibilità totale per le carrozzine (che oggi è assicurata solo al primo anello). Stesso discorso per le barriere di separazione del pubblico.
Perché non usare il “tesoretto” mai investito da Milan e Inter per la manutenzione?
Investimenti più onerosi, ma che potrebbero essere agevolmente coperti dai 25 milioni di euro che già Milan e Inter devono restituire a Palazzo Marino per le mancate manutenzioni straordinarie mai effettuate nel quinquennio 2019-2025. Soldi mai spesi e rimasti sui conti correnti dei club e che ora il Comune dovrebbe riscuotere, come svelato da La Notizia. Inoltre, ai quei 25 milioni già maturati, andrebbero ad aggiungersi gli ulteriori 20 milioni che i club dovrebbero investire da qui al 2030, data di fine della convenzione dello stadio. E con un tesoretto di una cinquantina di milioni, sarebbe più che possibile sanate tutte le magagne…
Aceti: “Perché a Genova ristrutturano e a Milano no?”
Interventi più che possibili secondo l’ingegner Riccardo Aceti, docente di Tecnica delle costruzioni al Politecnico di Milano, che già nel 2016 aveva presentato a progetto di ristrutturazione del Meazza: “A prescindere da quanto possano essere più o meno invasive, complessivamente ravviso prescrizioni che sono in linea con le prospettive di riqualificazione che io stesso avevo proposto qualche anno fa. Direi che non sussistono motivi ostativi assoluti alla base delle richieste dell’Uefa”, dice a La Notizia. E aggiunge: “E poi, in linea di principio, se si ritiene che il Ferraris di Genova possa essere ristrutturato per rispettare i principi Uefa 2032 (senza essere abbattuto, ndr), non vedo perché non si possa fare lo stesso col Meazza…”.
Gli incontri segreti Comune-Club per decidere della vendita di San Siro
Il secondo accesso agli atti di agosto scorso, invece, dimostra come fin dal 19 novembre 2024 sia stato costituito a Palazzo Marino con la determina titolata “Costituzione Gruppo di lavoro per il coordinamento e presidio delle attività conseguenti alla manifestazione di interessi presentata il 4 novembre 2024 dalle società Ac Milan e Fc Internazionale”, un pool di apicali del Comune deputati a trattare con i club.
Del gruppo ristretto facevano parte tra gli altri, oltre al Direttore generale del Comune Christian Malangone, l’assessore alla rigenerazione Urbana, Giancarlo Tancredi, il suo braccio destro, Simona Collarini, oltre a tutti i direttori di Direzione di palazzo Marino. Per i club partecipavano invece Paolo Scaroni, Giuseppe Bonomi, Alessandro Antonello, rappresentanti dei fondi e uno stuolo di consulenti e avvocati, tra i quali la ex vice-sindaca, Ada Lucia De Cesaris.
Si vedevano ogni giovedì in piazza Scala
Un gruppo che già dal 14 novembre 2023 ha tenuto ogni giovedì alle 17 negli uffici di piazza della Scala riunioni riservate sull’operazione San Siro. E durante quegli incontri, formalmente tra un’amministrazione e due possibili compratori di aree pubbliche che sarebbero dovute andare a gara nei mesi successivi, politici e tecnici comunali hanno concordato con Milan e Inter ogni mossa. Incontri che dimostrano come la trattiva per la cessione di stadio e aree sia stata sempre unidirezionale, finalizzata a permettere il passaggio del Meazza dalle mani pubbliche a quelle dei club. E come, in realtà, l’avviso pubblico emesso dal Comune che avrebbe dovuto “cercare” altre cordate interessate a rilevare San Siro sia stato poco più che un atto dovuto.
Corbani: “Inaudito. Potrebbe configurarsi una turbativa d’asta”
Documenti segreti che raccontano inoltre come a dettare la linea siano stati sempre Milan e Inter, alle cui volontà gli uffici di Palazzo Marino si sono piegati. “Non ho mai visto una cosa del genere”, commenta l’ex vice-sindaco Luigi Corbani, “cioè che venga concordata una manifestazione di interessi del Comune insieme a società private. Si potrebbe configurare anche una turbativa d’asta. Di fatto”, conclude Corbani, “la delibera di vendita dello stadio è stata scritta da questo gruppo qui, tecnici comunali e compratori”.
Quando Milan e Inter dettarono il calendario
Addirittura nell’incontro del 13 febbraio 2025, i club comunicano ai dirigenti comunali quale dovrà essere il calendario dell’intero iter amministrativo (in teoria di totale pertinenza dell’amministrazione). Si legge infatti nelle carte: “le proponenti (Inter e Milan, ndr) riepilogano l’ipotesi presentata nella scorsa riunione:
15/03/2025 presentazione del DOCFAP al Comune e contestuale offerta di acquisto dell’area, della GFU, schema di contratto di acquisto ovvero contenuti essenziali, (7 giorni);
21/03 pubblicazione dell’avviso di avvenuta ricezione della proposta e di promozione eventuali manifestazioni di interesse (40 giorni);
30/04 Convocazione Conferenza dei Servizi (CdS) preliminare (entro 7 giorni dalla presentazione dell’istanza), (30 giorni);
30/5 termine per la presentazione di osservazioni nell’ambito della CdS preliminare (30 giorni);
30/06 Conclusione CdS preliminare, (15 giorni);
15/07 chiusura libera negoziazione e delibera per la vendita (16 giorni);
31/07 stipula contratto di vendita.
I “proponenti”, calendarizzano anche la cosiddetta “Fase 2”:
1/8/2025 avvio elaborazione del Progetto avente i contenuti di un definitivo/di un PFTE per il nuovo stadio e la rifunzionalizzazione del Meazza;
25/2/2026 presentazione PFTE, incluso nuovo stadio, rifunzionalizzazione del Meazza e opere di urbanizzazione;
30/03 avvio CdS decisoria (di competenza regionale) e contestuale avvio procedura di VIА;
30/10/26 pubblicazione PAUR e conclusione CdS decisoria.
L’ultimo incontro con l’ex assessore Tancredi
L’ultimo incontro comune-club porta la data del 25 febbraio 2025, quando cioè dirigenti comunali e squadre presentano i due mesi di duro lavoro all’allora assessore alla Rigenerazione urbana, Giancarlo Tancredi e viene deciso che “secondo quanto comunicato nella riunione odierna dalle Società la presentazione dell’offerta è prevista per il giorno 4 marzo pv”. Presentazione che in effetti avverrà.
Come si noterà, il calendario elaborato dai club e comunicato al Comune non è stato poi rispettato alla lettera, anche perché in agosto si è abbattuta l’inchiesta sull’Urbanistica che ha scombinato i piani… In particolare, ha visto finire sotto indagine l’allora assessore Tancredi, il dg Malangone e la direttrice Collarini. Proprio quelli che guidavano il pool del Comune…