Sugli attacchi dal cielo con droni, bombe sonore, spray urticanti e materiale non identificato che hanno colpito e danneggiato alcune delle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla, dirette a Gaza per consegnare aiuti umanitari e “rompere il blocco israeliano”, parla alla fine Giorgia Meloni.
Da New York, dove è in corso l’assemblea generale dell’Onu, dichiara: “Tutto questo è gratuito, pericoloso, irresponsabile. Non c’è bisogno di rischiare la propria incolumità, di infilarsi in un teatro di guerra per consegnare aiuti a Gaza che il governo italiano avrebbe potuto consegnare in poche ore. Richiamo tutti alla responsabilità, particolarmente per quanto riguarda i parlamentari italiani”.
Meloni fa scaricabarile sui cittadini e i parlamentari della Flotilla
E ancora: “Forzare un blocco navale in un territorio di guerra questo comporta altre scelte. Chiedo alle forze di opposizione: in quel caso si ritiene che l’Italia dovrebbe, per proteggere queste persone, mandare le navi della Marina militare e dichiarare guerra a Israele?”. Per concludere con una proposta. Tajani “sta lavorando a un’altra proposta di mediazione che è consegnare questi aiuti a Cipro, al patriarcato latino di Gerusalemme che si assume la responsabilità di consegnarli. È una proposta sulla quale mi pare ci sia il consenso del governo cipriota, del governo israeliano, ovviamente del governo italiano. Stiamo aspettando una risposta dalla flottiglia. E io qui davvero faccio un appello alla responsabilità di tutti, perché non si può rischiare l’incolumità delle persone per fare iniziative che sembrano prevalentemente fatte non per consegnare gli aiuti, ma per creare problemi al governo”.
Il dato politico dietro le sue parole
C’è un dato politico dietro alle sue parole. Le migliaia di persone che hanno manifestato lunedì nel Paese per Gaza, il riconoscimento della Palestina da parte dei big europei, come Parigi e Londra, da ultimo gli attacchi alla missione umanitaria della Flotilla, sono una grana per la premier. Che si ritrova buona parte del Paese contro. Da qui la proposta di mediazione sulla Palestina. Sì al riconoscimento ma a condizione che gli ostaggi vengano rilasciati e che Hamas esca da Gaza, da qui la decisione di mandare una nave al largo dove si trova la Flotilla, annunciata dal ministro della Difesa Guido Crosetto, da qui la sua proposta sulla Flotilla.
Che verrà discussa questa mattina dal direttivo internazionale della missione umanitaria.
Le opposizioni non ci stanno
“Irresponsabile è un governo che continua a fornire aiuti militari a Israele senza sanzionare chi ogni giorno massacra donne e bambini. Meloni ha detto che la Flotilla vuole creare problemi al governo: la verità è che quella missione vuole portare aiuti umanitari a chi muore di fame in una situazione di carestia devastante. Basta bugie: Meloni venga in Parlamento a confrontarsi, invece di fuggire come ha fatto fino ad oggi”. Così Angelo Bonelli, deputato di Avs.
Gli attacchi alla Flotilla hanno creato ieri mattina un cortocircuito tanto alla Camera quanto al Senato. Le opposizioni hanno protestato e interrotto i lavori, occupando l’emiciclo e i banchi del governo, chiedendo che qualcuno dell’esecutivo si degnasse di riferire in aula sui vili attacchi alla Flotilla.
Da Avs al Pd al M5S, unanime è stata la condanna per un “attacco aberrante e inaccettabile” e unanime la richiesta al Governo di protezione per i nostri concittadini e degli equipaggi. E alla fine qualcosa si è mosso. Crosetto questa mattina riferirà in Parlamento. Le proteste non ci sono state solo nelle aule del Parlamento.
Proteste fuori e dentro il Parlamento
Immediata la mobilitazione di quanti lunedì scorso hanno riempito le piazze italiane per Gaza con un presidio a Montecitorio, a cui hanno preso parte i parlamentari delle opposizioni. “Proclameremo un nuovo sciopero generale e questa volta lo faremo senza preavviso. La parola d’ordine ‘blocchiamo tutto’ tornerà in tutto il Paese”. Così un rappresentante del sindacato di base Usb.
“A Roma piazza dei cinquecento sarà presidio permanente per Gaza. E sarà così in tutta Italia. Organizzeremo 100 piazze per Gaza”. In caso di ulteriori attacchi, blocchi o sequestri delle imbarcazioni o dei materiali, la Cgil si dice pronta “a proclamare con la necessaria tempestività lo sciopero generale”.
Replica Matteo Salvini: “Da irresponsabili. Non permetteremo che blocchino il Paese e lo portino nel caos”.
Pesa come un macigno anche l’annuncio da parte di Meloni della mozione del centrodestra per il riconoscimento dello stato di Palestina subordinato però alle due condizioni di cui abbiamo riferito sopra. Le opposizioni affilano le armi in vista della informativa di Crosetto di oggi e delle comunicazioni di Tajani su Gaza previste per il 2 ottobre. In attesa di Meloni.