Un italiano su due non paga l’Irpef: tutto il peso sul ceto medio

Il peso dell'Irpef in Italia ricade su pochi lavoratori. E uno su due non paga neanche un euro dell'imposta.

Un italiano su due non paga l’Irpef: tutto il peso sul ceto medio

Il peso dell’Irpef ricade quasi tutto su pochissimi lavoratori. Non una novità assoluta, ma l’ennesima conferma di un sistema che si basa soprattutto sui contributi di una parte della popolazione. In particolare quel ceto medio per il quale il governo promette un sostegno concreto che, però, ancora non è arrivato. L’Osservatorio sulle dichiarazioni Irpef 2024 (quindi basato sui redditi del 2023), realizzato da Itinerari Previdenziali con la collaborazione della Cida, evidenzia che quasi un italiano su due non versa neanche un euro di Irpef.

Mentre, allo stesso tempo, oltre l’80% del gettito ricade sulle spalle del ceto medio. Il 13% dei contribuenti garantisce ben il 60% delle entrate. Su 59 milioni di residenti, i dichiaranti sono 42,6 milioni, ma i contribuenti effettivi – quelli che versano almeno un euro – sono 33,5 milioni. La conclusione è che un italiano su due vive a carico di qualcun altro. Il 43% degli italiani non ha redditi e 1,18 milioni dichiarano un reddito nullo o negativo, una cifra peraltro in aumento di 170mila unità rispetto all’anno precedente.

Il peso dell’Irpef

Entrando nel dettaglio, il 72,59% dei lavoratori ha redditi inferiori ai 29mila euro e contribuisce con il 23,13% dell’Irpef. Ben diverso il dato per i redditi medio-alti: rappresentano il 27,41% dei contribuenti ma su di loro ricade il 76,87% dell’Irpef totale. L’analisi evidenzia che “la scomposizione per scaglione mostra quei poco più di 7 milioni di versanti con redditi superiori ai 35mila euro che, nella sostanza, si fanno carico del finanziamento del nostro welfare state”. Ancora maggiore, in proporzione, è il peso che ricade su chi guadagna più di 55mila euro: rappresentano il 5,82% degli italiani, ma contribuiscono al 40,31% dell’Irpef.

Stefano Cuzzilla, presidente Cida, sottolinea come il problema non sia che “tutti paghino troppo, ma che pochi paghino per tutti”: il punto è che “quasi un cittadino su due non versa nemmeno un euro di Irpef e così poco più di un quarto dei contribuenti si fa carico da solo di quasi l’80% dell’imposta”. E meno di un terzo “sostiene da solo oltre tre quarti dell’Irpef, una sproporzione che non possiamo ignorare”. Per Alberto Brambilla, presidente di Itinerari previdenziali, “non è credibile che quasi metà degli italiani viva con 10mila euro lordi l’anno, è un dato gonfiato da evasione ed economia sommersa”. Il problema, sottolinea, è che “da troppo tempo lo Stato italiano pare poggiarsi sul pericoloso binomio ‘meno dichiari e più avrai dallo Stato’ che, in assenza di controlli e combinato a un eccesso di assistenzialismo, incoraggia elusione e lavoro nero”.