Le Lettere

L’uovo di Colombo

Si è parlato poco delle elezioni in Moldavia, dove ha vinto il partito filoeuropeo della Sandu. Ma anche lì si sente fumo di brogli.
Nilde Nepi
via email

Gentile lettrice, più che un fumo, a molti è sembrato un arrosto. Con circa il 50% delle schede scrutinate, l’opposizione filorussa era in vantaggio con il 42%. Quando lo spoglio è arrivato all’85%, il partito di Maia Sandu era passato in vantaggio col 46%, e a fine spoglio si è aggiudicato il 50,03%. Straordinario, no? In verità era prevedibile: riduzione dei seggi da 41 a 12 in Transnistria (abitata da russi), arresti preventivi tra i leader dell’opposizione, esclusione di 8 partiti dalle elezioni, nessuna trasparenza sulle sezioni elettorali, che per la prima volta non hanno pubblicato i numeri dei votanti. E infine zero garanzie sul voto dall’estero, che è vitale e può essere agevolmente falsificato. In tutta Europa sono stati allestiti numerosi seggi elettorali, mentre in Russia, dove risiede la maggiore comunità di lavoratori all’estero (ben 250.000), solo due seggi, dotati di 10.000 schede! Capisce? 10.000 schede per 250.000 elettori! È l’uovo di Colombo: finora non ci aveva pensato nessuno. Parafrasando Alberto Sordi e Monica Vitti nel film Polvere di stelle, potremo canticchiare: “Ma ‘ndo vai, si la scheda nun ce l’hai”. L’Ue s’è complimentata. Ursula ha scritto: “Moldavia, l’hai fatto di nuovo!”, frase che si presta a varie interpretazioni. La geniale idea di non fornire le schede potrebbe domani, chissà, essere replicata a cura dell’Ue in Georgia, Armenia e altri Paesi ex sovietici. Comunque, buongiorno, Moldavia, ti piace la democrazia europea?