Sciopero generale per Gaza, oltre 2 milioni in piazza: cortei fiume a Roma e Milano

Autostrade e tangenziali bloccate, treni soppressi, milioni di persone in piazza: un successo lo sciopero generale di Cgil e sindacati di base

Sciopero generale per Gaza, oltre 2 milioni in piazza: cortei fiume a Roma e Milano

“Il weekend lungo inizia sempre con una coda in Tangenziale…”. Era una delle battute che circolavano ieri tra i 100mila scesi in piazza a Milano per lo sciopero generale indetto da Cgil, Usb, Cub e Sgb contro l’assalto dell’esercito israeliano alla Flotilla e per esprimere solidarietà alla popolazione di Gaza.

Un intero Paese sceso in piazza – alle oltre 100 manifestazioni hanno partecipato oltre 2 milioni di persone, calcola la Cgil – non solo a Milano, ma anche a Roma, dove i partecipanti sono stati oltre 300mila, 100mila a Firenze e Bologna, 70mila a Torino, 50mila a Napoli, 40mila a Genova ecc… Numeri che non si registravano da tempo.

E ancora, bloccati i porti di Napoli e Livorno, le autostrade (l’A14 a Bologna) e molte tangenziali (quella di Milano è stata fermata per oltre 4 ore). Centinaia i treni cancellati e svariate le ore di ritardo accumulate dai convogli in tutta Italia, già dalle prime ore della mattinata. Chiuse scuole e occupate le università (Roma, Perugia, Milano). A Bologna hanno scioperato anche i detenuti del carcere della Dozza “per manifestare tutta la nostra indignazione per il genocidio tutt’ora in atto e per supportare le persone della Flotilla arrestate con l’unica colpa di essere ambasciatori d’umanità”, hanno scritto.

Inutili le minacce di Salvini

Insomma una buona fetta d’Italia ha scelto con chi stare. Il tutto con buona pace del vicepremier Matteo Salvini che aveva urlato alla precettazione, minacciato multe salate e promesso giri di vite sul diritto di sciopero, e della Commissione di garanzia, che aveva bollato come “illegittimo” lo sciopero generale, ravvisando una “violazione dell’obbligo legale di preavviso, previsto dalla Legge 146/90”.

“Secondo i dati – si legge in una nota della Cgil – , l’adesione media nazionale allo sciopero generale si attesta intorno al 60%“.  In Lombardia, dove oltre 150mila persone sono scese in piazza, l’adesione allo sciopero ha toccato il 100% in aziende come la Cem di Mantova e negli appalti delle biblioteche di Bergamo, del 90% alla Lafranconi, alla Cambielli di Pavia e alla Spreafico a Lecco, dell’80% nei negozi Feltrinelli di Milano.

Scontri a Torino, Milano e Salerno

Certo, ci sono stati anche momenti di tensione in alcune città, dove i cortei si sono sdoppiati, da una parte la manifestazione che proseguiva lungo i percorsi concordati con le questure, dall’altra, spesso con una presenza più massiccia di persone, chi cercava una azione simbolicamente più forte. Come a Torino, dove i manifestanti hanno cercato di entrare allo stabilimento di Leonardo e hanno danneggiato alcune auto dei dipendenti, o a Bologna, dove dimostranti e forze dell’ordine sono venuti a contatto in autostrada e sulla tangenziale, dopo il lancio di alcuni lacrimogeni (una ragazza rischia di perdere un occhio).

E ancora a Milano, dove un gruppetto di una decina di persone ha lanciato sassi e petardi contro la polizia che ha usato idranti e fumogeni per disperderli. Momenti di tensione anche a Padova, dove un corteo di circa 2mila persone è stato bloccato dalla polizia con l’uso di lacrimogeni e idranti. A Napoli è stato forzato il cordone delle forze dell’ordine e i manifestanti sono penetrati nel porto, forzando anche i cancelli dell’area container Msc, perché una nave di quella compagnia aveva fatto uno scalo commerciale ad Haifa, dirigendosi poi verso la rampa di ingresso dell’autostrada A3 Napoli-Salerno, bloccando per un’ora il traffico. Scontri anche al porto di Salerno.

Intanto la destra grida al pericolo delle piazze

Tuttavia episodi abbastanza marginali rispetto alla moltitudine di gente che ieri è scesa in piazza. Ma sufficienti per far gridare al centro-destra alla rivoluzione di piazza. “Gli insulti, le scritte che citano Kirk, gli assalti alle sedi come successo in Campania o i disordini davanti al ministero e contro la Polizia sono una brutta pagina”, ha dichiarato la Lega. “Temo che le finalità della manifestazione siano altre”, ha affermato il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso. “Così diventa chiaro che lo scopo non è più alzare l’attenzione su Gaza”, osserva un altro esponente del centrodestra.

Tutti contro Landini

“Inaccettabili le minacce contro gli esponenti del governo da parte di troppi manifestanti”, sbraita il presidente dei senatori di FI, Maurizio Gasparri. Lo Sciopero è “frutto della scellerata e spregiudicata strumentalizzazione politica della sinistra ideologicamente armata, fomentata da un sindacato di irresponsabili a cui non interessa nulla di Gaza o delle sofferenze dei palestinesi ma solo di creare un danno all’Italia”, commenta il senatore di Fdi, Marco Lisei.

“Landini ha reso la Cgil un centro sociale”, attacca Ylenia Lucaselli. “Landini sciopera e blocca le piazze in modo strumentale e lo sanno tutti che non si risolvono in questo modo i problemi”, rincara la dose Arianna Meloni. “L’obiettivo è la rivolta sociale”, osserva dalla Lega Simonetta Matone. “La Cgil svilisce la storia del sindacato”, sottolinea Claudio Durigon. Sarà, ma da quanto si è visto, un weekend lungo a molti italiani non basta più. Forse servirebbe un’intera settimana…