Follia tra ultrà del basket: la procura ipotizza il reato di omicidio volontario. Rieti giocherà a porte chiuse per sei mesi

Sassaiola contro il pullman del Pistoia Basket, la Procura indaga per omicidio volontario. A Rieti si giocherà a porte chiuse per sei mesi.

Follia tra ultrà del basket: la procura ipotizza il reato di omicidio volontario. Rieti giocherà a porte chiuse per sei mesi

Una sassaiola tra tifosi ha trasformato in tragedia la serata di ieri a Fasano, vicino Terni. A perdere la vita è stato Raffaele Marianella, 65 anni, autista del pullman dei tifosi del Pistoia Basket, colpito in pieno dal lancio di pietre e mattoni mentre era seduto accanto al collega alla guida. Il pullman trasportava 45 supporter di ritorno dalla partita con la Sebastiani Rieti, valida per il campionato di basket di A2. Nonostante i tentativi dei soccorritori, le condizioni di Marianella sono apparse subito gravissime, e il 65enne, romano di origine e residente a Firenze, è morto poco dopo l’agguato. L’uomo lavorava da pochi mesi per l’azienda Jimmy Travel, con sede a Osmannoro.

Subito dopo la tragedia, la Procura di Rieti ha aperto un fascicolo per omicidio volontario contro ignoti. Come spiegato dal procuratore Paolo Auriemma, sono già stati ascoltati diversi testimoni, ma non sono ancora stati individuati eventuali responsabili. Le prime indagini indicano che a lanciare le pietre contro il pullman potrebbero essere stati ultrà della tifoseria della Sebastiani Rieti, ma nulla è ancora confermato ufficialmente. La vicenda ha acceso i riflettori sulla crescente violenza tra tifoserie e sull’urgenza di misure più efficaci per prevenire simili episodi.

Il mondo politico e sportivo ha reagito con fermezza. La premier Giorgia Meloni ha condannato l’atto definendolo “inaccettabile e folle”, esprimendo cordoglio alla famiglia della vittima e vicinanza ai testimoni della tragedia: “Confido che i responsabili vengano individuati e assicurati rapidamente alla giustizia”.

Follia tra ultrà del basket: sassaiola contro il pullman causa la morto dell’autista dei supporter del Pistoia. Su lcaso indaga la procura ipotizzando il reato di omicidio volontario

Anche il club Real Sebastiani Rieti ha scelto il silenzio stampa in segno di rispetto: “In attesa che le indagini facciano luce sui fatti, nessuno dei nostri tesserati rilascerà dichiarazioni. Sarà la società a comunicare ufficialmente”, si legge nella nota del club, sottolineando lo sconvolgimento e l’amarezza per quanto accaduto.

Dal fronte locale, il sindaco di Fasano, Francesco Zaccaria, ha espresso rabbia e preoccupazione: “Ancora una volta teppisti, che nulla hanno a che vedere con lo sport, hanno seminato violenza. La tragedia di Rieti poteva ripetersi anche qui. Chiedo protezione e giustizia per garantire sicurezza a tutti i cittadini e alle famiglie che frequentano lo stadio”.

Infine, un messaggio di riflessione e cordoglio è giunto dal vescovo di Rieti, monsignor Vito Piccinonna: “Un uomo ha perso la vita colpito da un gesto che nulla ha a che fare con lo sport. Quando la violenza prende il posto del tifo, si rompe qualcosa che riguarda tutti. Ricordare oggi Raffaele significa interrogare noi stessi sul valore del rispetto reciproco e del vivere insieme”.

La vicenda di Fasano riporta drammaticamente all’attenzione il tema della sicurezza negli eventi sportivi e il confine fragile tra sana passione e cieca violenza. La Procura di Rieti continua le indagini per fare luce sull’accaduto, con la speranza di individuare i responsabili e prevenire altre tragedie simili.

La risposta del mondo del basket: porte chiuse e un minuto di silenzio

Sul fronte sportivo la prima novità è la decisione del consiglio straordinario della Federbasket di far giocare a porte chiuse le partite casalinghe in Rieti in A2. Le prossime partite, fino al termine delle indagini, si giocheranno quindi senza tifosi presenti. Secondo quanto si apprende, si prefigura uno stop di sei mesi per dare un segnale forte. Inoltre la Federbasket ha deciso che si terrà un minuto di silenzio su tutti i campi.