I nodi vengono al pettine nell’urbanistica milanese. Ieri la procura ha chiuso le indagini preliminari per il progetto di via Serlio 7, un edificio a torre composto da due corpi di 5 e 16 piani, sorto in zona Brenta-Corso Lodi al posto di un vecchio garage, dove gli appartamenti (già quasi tutti già venduti) sono commercializzati con lo slogan ‘La tua nuova casa con una vista unica su Milano‘.
A rischiare il processo per abusi edilizi sono in sette tra costruttori, architetti e funzionari del Comune. Gli indagati sono accusati dai pm Paolo Filippini e Mauro Clerici a vario titolo di falso nel procedimento amministrativo e lottizzazione abusiva per aver permesso la realizzazione dell’edificio in assenza di un piano attuativo per valutare e impostare i nuovi servizi pubblici e d’interesse generale da realizzare sull’area in vista del nuovo carico urbanistico.
Tra le imputazioni non c’è questa volta l’utilizzo della Scia per ristrutturazione perché ‘SerlioSette’ sarebbe stato autorizzato con un permesso di costruire convenzionato la cui convenzione, tuttavia, non sarebbe mai passata dal vaglio della giunta o del consiglio comunale di Milano, ma siglata direttamente davanti a un notaio. Come in altre decine di casi simili i pm contestano anche i valori delle monetizzazioni degli standard, ritenuti troppo inferiori a quelli di mercato delle aree a Milano e quindi con un possibile danno erariale che potrebbe essere vagliato anche dalla Corte dei Conti.
Cinque i procedimenti già aperti
Via Serlio sarebbe il quinto processo al via dopo: i dibattimenti per ‘Torre Milano‘ di via Stresa e il palazzo di via Fauché sono in corso, mentre sono attese entro dicembre le prime udienze del processo per le Park Tower di Bluestone in via Crescenzago 105 e per il Bosconavigli di Stefano Boeri, dopo che i costruttori hanno ottenuto un rinvio lo scorso 26 settembre per una trattativa che sarebbe in corso con il Comune di Milano rispetto agli oneri di urbanizzazione e le opere da realizzare.
Nell’ultimo mese, inoltre, la Procura ha notificato altri due avvisi di conclusioni indagini che preludono a richieste di rinvio a giudizio o citazioni dirette a giudizio: quello per l’edificio “The Nest” di via Fontana e quello con 36 indagati, fra cui le intere commissioni paesaggio dal 2018 al 2024 e un notaio, per la realizzazione delle “Residenze Lac” di via Cancano, sotto sequestro da luglio 2024 con conferma della Corte di Cassazione.