Nella piazza pro Ranucci spunta la delegazione FdI. Che non ritirerà le querele al giornalista. E Pedullà (M5S) affronta Bignami sulla citazione a La Notizia

La delegazione FdI in piazza per Ranucci: la libertà di stampa non è a rischio. E frena su una norma anti-slap. Scaramuccia Bignami-Pedullà

Nella piazza pro Ranucci spunta la delegazione FdI. Che non ritirerà le querele al giornalista. E Pedullà (M5S) affronta Bignami sulla citazione a La Notizia

Doveva essere la manifestazione a sostegno del giornalista Sigfrido Ranucci e della libertà di stampa, si è trasformata, a sorpresa, nel confronto tra due fronti contrapporti. Da una parte, infatti, al presidio organizzato ieri dal Movimento 5 Stelle in piazza Santi Apostoli a Roma c’erano Giuseppe Conte, Milena Gabanelli, e gran parte degli esponenti del centro-sinistra. Dall’altra, una delegazione di Fratelli d’Italia, da Giovanni Donzelli a Galeazzo Bignami e altri, giunti inaspettati per portare solidarietà a Ranucci, ma anche per ribadire che non hanno alcuna intenzione di ritirare le azioni legali contro il conduttore di Report, né di modificare la normativa sulle querele temerarie.

Conte chiede il ritiro delle querele a Ranucci

“Non c’è nessun colore politico. Questa è la piazza di Viva la stampa libera, però permettetemi di ringraziare le delegazioni degli altri partiti, il Partito democratico, Più Europa, Avs, che hanno aderito a questo invito e permettetemi di ringraziare tutti voi cittadini e le varie associazioni”, ha detto Conte dal palco, “Dico solo una cosa: per una stampa libera occorre una politica responsabile, le cose vanno insieme”.

“Se la politica dev’essere responsabile le istituzioni devono fare in modo che i giornalisti possano svolgere il loro lavoro – ha continuato il leader M5s -. Questo riguarda tutta la politica e tutte le istituzioni. Innanzitutto il partito della presidente del Consiglio dovrebbe ritirare una querela nei confronti di Ranucci. E così dovrebbero fare i singoli ministri. Io sono stato presidente del Consiglio e anche di fronte agli articoli più pesanti non ho mai querelato nessuno”.

“Una politica responsabile non può sventolare carote o offrire cognac”, ha aggiunto, “Una politica responsabile deve adottare subito una vera legge in Parlamento contro le liti temerarie meramente pretestuose, che son fatte per intimidire la libera stampa. Una politica responsabile deve subito adottare una legge di riforma per adeguare la nostra disciplina al regolamento europeo: riforma della Rai non più sotto il piede del governo. E ancora una politica responsabile deve consentire alla commissione di Vigilanza sulla Rai di poter operare e non stare lì in paralisi da un anno”, ha concluso.

Ma per FdI le querele restano

Inviti non rispediti al mittente dagli esponenti di Fdi: “Nel momento in cui c’è un appello privo di connotazioni polemiste o partitiche noi crediamo che tutti possiamo dare testimonianza e vicinanza”, ha commentato Bignami che però sull’invocato ritiro delle querele presentate da FdI contro Report, ha risposto: “Un conto è l’esercizio di un diritto di difesa che, da avvocato, ritengo che sia uno dei cardini dello stati di diritto, altra cosa sono gli attentanti. Sono due cose diverse”. E a chi gli chiedeva se a suo giudizio in Italia la libertà di stampa fosse a rischio, ha risposto sicuro: “No, però non bisogna darla per scontata”.

Sulla medesima linea il collega Donzelli: “Quando ero consigliere comunale ho ricevuto decine di querele, tutte archiviate, fatte per minacciarmi e per impedirmi di fare il mio dovere di opposizione. Sono pienamente d’accordo che se qualcuno fa querele temerarie fatte apposta per limitare la libertà, e la legge attuale lo consente, deve pagarne le conseguenze”. “C’è da migliorare la legge attuale? Parliamone con serenità. Certamente questo – ha aggiunto il responsabile organizzativo di FdI, – non può voler dire che chiunque, giornalista o politico, possa dire chiaramente delle falsità, consapevole che sono falsità, per danneggiare un altro”.

Un’affermazione vera fino a un certo punto dal momento che, se a dire il falso è un eletto lo scudo dell’insindacabilità arriva puntualmente, quasi sempre, a salvarlo dalle aule di tribunale…

Scaramuccia Bignami-Pedullà

I membri di FdI non hanno incontrato Conte e gli altri esponenti del centro sinistra presenti in piazza, se ne sono tenuti ben lontani. Tuttavia non è mancato qualche scaramuccia tra la delegazione meloniana e il giornalista, ora eurodeputato M5S, Gaetano Pedullà. L’ex direttore de La Notizia ha affrontato Bignami, che nei giorni scorsi aveva detto di non aver mai querelato alcun giornale, ricordandogli la causa che proprio Bignami ha intentato a La Notizia, al collega Giulio Cavalli e allo stesso Pedullà, all’epoca responsabile della testata.

Bignami ha detto di essere disposto a ritirare la causa, ma Pedullà gli ha ricordato tutte le cause intentate dagli esponenti del partito di Meloni fino, compresi molti al governo, costringendo il giornale ad ingenti spese legali. Esattamente quel tipo di pressioni e minacce alla libertà di stampa che la piazza stava contestando.