Ex Ilva, è rottura: i sindacati proclamano lo sciopero e Meloni latita

Rottura del tavolo negoziale sull'ex Ilva a Palazzo Chigi: i sindacati proclamano lo sciopero e chiedono l'intervento di Meloni. Che latita.

Ex Ilva, è rottura: i sindacati proclamano lo sciopero e Meloni latita

Sull’ex Ilva è rottura totale tra i sindacati e il governo. Una frattura che era nell’aria, dopo l’annuncio nel precedente tavolo a Palazzo Chigi dell’allargamento della cassa integrazione. Alla fine dell’incontro di ieri, Fim, Fiom e Uilm hanno annunciato la rottura del tavolo negoziale e uno sciopero di 24 ore da oggi in tutti gli stabilimenti. Il governo non ha accolto le richieste dei sindacati e ha confermato il piano di cassa integrazione per 6mila lavoratori entro gennaio, pur sostenendo che l’allargamento non ci sarà, sostituito dalla formazione dei dipendenti per 60 giorni.

Ex Ilva, i sindacati contro il governo: chiesto l’intervento di Meloni, ma lei latita

Per Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, “è un disastro” e il piano “porta alla chiusura dell’ex Ilva: è mancato il senso di responsabilità delle istituzioni e del governo”. La rottura del tavolo è arrivata dopo che il governo ha confermato il piano: i sindacati hanno chiesto al governo di sospendere la decisione e hanno chiesto alla presidente del Consiglio di intervenire. Ma non è arrivata nessuna risposta, con Giorgia Meloni che continua a tenersi fuori dalla partita dell’ex Ilva.

Il problema, sottolineato ancora da Palombella, è che dal primo marzo in cassa integrazione “ci sarà la totalità dei lavoratori”, considerando che non sono state date risposte su ciò che succederà dopo la fine di febbraio. Il che vuol dire che “si chiudono definitivamente tutti gli stabilimenti”, spiega ancora. E mentre spunta un nuovo – il quarto – pretendente per l’ex Ilva, le mancate rassicurazioni portano allo sciopero di oggi e alle assemblee in tutti i luoghi di lavoro. Altro che rilancio della siderurgia.