La decisione è arrivata dopo settimane di attesa e un lungo giro di interrogatori. Il gip di Palermo ha disposto gli arresti domiciliari per Salvatore Cuffaro, ex presidente della Regione siciliana, coinvolto nell’inchiesta che ipotizza, a vario titolo, associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione. La Procura aveva chiesto la misura cautelare già agli inizi di novembre; le verifiche del giudice hanno ora sciolto il nodo, accogliendo la richiesta per una parte degli indagati e respingendola per altri.
Oltre a Cuffaro, vanno ai domiciliari anche Roberto Colletti, già manager dell’azienda ospedaliera Villa Sofia, e Antonio Iacono. È il fronte più pesante dell’indagine, che coinvolge in totale 18 persone e che punta a fare luce su un sistema di presunte interferenze negli appalti pubblici.
Il gip ha invece detto no all’arresto di Saverio Romano, deputato e coordinatore di Noi Moderati. La richiesta della Procura è stata respinta senza applicare misure alternative: una scelta che segna un primo discrimine tra le posizioni degli indagati.
Il gip di Palermo dispone i domiciliari per Cuffaro: respinta la richiesta per Romano
Per altri coinvolti, il giudice ha optato per provvedimenti più lievi. Vito Raso, considerato per anni uno dei fedelissimi di Cuffaro, dovrà presentarsi periodicamente alla polizia giudiziaria. Lo stesso obbligo, con in più l’interdizione per dodici mesi dall’esercizio di attività imprenditoriali e ruoli direttivi, è stato imposto a Mauro Marchese e Marco Dammone.
Nessuna misura cautelare, invece, per il gruppo più numeroso: Antonio Abbonato, Ferdinando Aiello, Paolo Bordonaro, Alessandro Caltagirone, Giuseppa Di Mauro, Vito Fazzino, Sergio Mazzola, Carmelo Pace — capogruppo della Democrazia Cristiana all’Ars — Paolo Emilio Russo, Giovanni Giuseppe Tomasino e Alessandro Vetro. Per loro la richiesta dei domiciliari è stata rigettata.
La partita giudiziaria resta comunque aperta. L’ordinanza del gip ridisegna il perimetro delle accuse, ma il cuore dell’inchiesta — il presunto sistema di influenze e favoritismi negli appalti — è destinato a pesare ancora sulla scena politica e amministrativa siciliana.