Le grandi manovre urbanistiche investono anche la Rai di corso Sempione, a Milano. I vertici di viale Mazzini, secondo quanto denunciato dai sindacati di giornalisti e lavoratori, stanno infatti progettando di trasferire temporaneamente il centro di produzione Rai di Sempione, “con tutte le sue lavoratrici e tutti i suoi lavoratori, giornalisti, tecnici, operai, impiegati”, negli studi di via Mecenate, periferia est della città.
L’allarme dei Cdr per la storica sede di Sempione
Questo, spiega una nota a firma del Cdr della Tgr Lombardia, Fiduciaria Tg3 Milano e Fiduciario Rai Sport Milano, per vendere la storica sede di corso Sempione con maggior agio, in attesa della costruzione del nuovo centro di produzione tv Rai di Milano, di proprietà della Fondazione Fiera Milano, “in cui la Rai andrà in affitto pagando, oltre che le ingenti spese di allestimento, un canone di locazione per 27 anni”.
La richiesta di chiarimenti ai vertici Rai
“Chiediamo alla Rai se questa indiscrezione corrisponda a verità. Se così fosse la riteniamo una ipotesi da rigettare in toto e con forza – spiegano i rappresentanti dei lavoratori -. lo spazio è decimato rispetto a Corso Sempione: al massimo dell’impegno Mecenate oggi ospita intorno ai 200 lavoratori, mentre l’organico supera le 800 persone”.
“Fate cassa con altro, magari con i compensi esorbitanti di alcuni conduttori”
“Nel caso fosse confermato, che cosa spinge la Rai a ipotizzare un trasferimento forzato del genere? Vuole fare cassa vendendo Corso Sempione per riqualificare gli uffici della direzione di Viale Mazzini a Roma? – concludono i rappresentanti dei lavoratori -. Che lo faccia risparmiando sui compensi esorbitanti dei conduttori esterni di programmi che realizzano audience irrisorie e non sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori del Cptv di Milano. Diciamo no a operazioni puramente immobiliari, senza alcun progetto editoriale e produttivo. E chiediamo un incontro urgente all’azienda insieme a tutte le altre rappresentanze sindacali”.
Da quanto risulta a La Notizia, il piano non solo è reale, ma anche in fase avanzata, tanto che “il 18 in Cda il dg porterà i dettagli”, fa sapere una fonte vicina ai vertici di TeleMeloni.