Trump bullizza un altro po’ l’Europa: “Leader deboli, non sanno cosa fare”. E attacca ancora Zelensky: “Usa la guerra per non indire le elezioni”

Non si contano ormai più gli attacchi di Donald Trump all’Europa e a Volodymyr Zelensky. "Leader Ue deboli, non sanno cosa fare"

Trump bullizza un altro po’ l’Europa: “Leader deboli, non sanno cosa fare”. E attacca ancora Zelensky: “Usa la guerra per non indire le elezioni”

Ormai non si contano più gli attacchi di Donald Trump all’Europa e a Volodymyr Zelensky. Tutto è iniziato il 5 dicembre quando il presidente americano ha scaricato il Vecchio continente alla luce del sole, svelando al mondo la nuova National Security Strategy. Da allora non è passato giorno senza che Trump o chi per lui, come suo figlio maggiore, non abbiano sferrato attacchi all’Europa e al leader ucraino.

Trump di nuovo all’attacco di Zelensky e dell’Europa

“Non siamo gli idioti che firmano assegni”, ha detto Donald Trump Jr. alludendo alla fine degli aiuti militari a Kiev. E, per non essere frainteso, ha rincarato la dose sostenendo che Trump senior potrebbe abbandonare il processo di pace. E in fondo farebbe anche bene nell’ottica del baby tycoon, dal momento che – nelle sue parole – l’Ucraina è molto più corrotta della Russia e che Zelensky sta prolungando la guerra perché è consapevole che se finisse non vincerebbe le elezioni.

“Penso che sia un momento importante per indire le elezioni. Stanno usando la guerra per non indire le elezioni, ma penso che il popolo ucraino dovrebbe avere questa scelta. E forse vincerebbe Zelensky. Non so chi vincerebbe. Ma non hanno elezioni da molto tempo”, è ritornato a ribadire ieri Trump Sr. in un’intervista a Politico. “Parlano di democrazia, ma si arriva a un punto in cui non è più una democrazia”, ha aggiunto.

Il leader ucraino ha assicurato da Roma di essere disponibile a elezioni. “Sono sempre pronto”, ha detto. Zelensky, ha insistito il presidente americano, “dovrà darsi una mossa e iniziare ad accettare le cose” perché si fa così “quando stai perdendo, e lui sta perdendo”. In passato The Donald aveva già definito sarcasticamente Zelensky come “il miglior piazzista sulla terra”, oggi lo paragona a a P.T. Barnum, l’imprenditore circense e showman americano noto per “Il più grande spettacolo del mondo”.

Il tycoon contro i leader europei deboli

E veniamo agli attacchi all’Europa. I leader europei “penso che siano deboli”, ha detto Trump. “Penso che non sappiano cosa fare, l’Europa non sa cosa fare”, ha aggiunto. “Non ci sono dubbi. È la Russia. È un Paese molto più grande. È una guerra che non sarebbe mai dovuta accadere”, ha poi replicato, rispondendo alla domanda su quale Paese sia attualmente in una posizione negoziale più forte. “Li conosco davvero bene – ha poi insistito, ritornando a parlare dei leader europei – alcuni sono amici. Alcuni sono a posto. Conosco i buoni leader. Conosco i cattivi leader. Conosco quelli intelligenti. Conosco quelli stupidi. Ce ne sono anche di veramente stupidi. Ma non stanno facendo un buon lavoro. Parlano troppo. E non stanno producendo. E la guerra in Ucraina continua ad andare avanti e avanti”.

Il presidente Usa ha rinnovato le sue critiche alle politiche migratorie europee, da Londra a Parigi: “Se continua così, l’Europa non sarà… secondo me, molti di quei paesi non saranno più paesi sostenibili. La loro politica sull’immigrazione è un disastro”. Trump ha poi ribadito la sua intenzione di sostenere candidati politici in Europa che condividano la sua visione, anche a costo di alimentare tensioni diplomatiche con i governi attuali. “Ho già appoggiato persone che molti europei non amano. Ho appoggiato Viktor Orban”, ha ricordato.

Trump: “La Nato mi chiama papà”

“La Nato mi chiama papà. Voglio dire, ho molto da dire al riguardo. Guardi, ho aumentato la spesa militare dal 2% al 5% del Pil; il 2% che non pagavano e il 5% che stanno pagando. E lo stanno pagando perché quando inviamo qualcosa, la Nato lo paga, e presumo che lo diano all’Ucraina. Ma, ehm, l’Europa viene distrutta”, ha poi chiosato il tycoon.

L’Europa replica, Mosca plaude

E se Trump attacca, con Mosca che plaude, l’Europa prova a difendersi. “Mi asterrò dal commentare su queste affermazioni, salvo confermare che siamo molto orgogliosi e grati di avere leader eccellenti, a partire dalla leader di questa istituzione, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Siamo davvero fieri di chi ci guida nell’affrontare le molte sfide che il mondo ci pone”, ha detto la portavoce della Commissione Ue Paula Pinho.

“Siamo alleati degli Stati Uniti e gli alleati devono agire come tali, questo significa non interferire nella vita politica e interna dei nostri Paesi. Noi rispettiamo la scelta degli americani e loro devono rispettare la scelta democratica dei nostri cittadini”, ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa.

Mosca, dicevamo, gongola. Trump “dice la verità sui leader europei”, ha commentato Kirill Dmitriev, il consigliere presidenziale russo per gli investimenti esteri e negoziatore con gli Stati Uniti. Dmitriev ha citato in particolare alcune frasi di Trump, tra cui: “Penso che siano deboli, ma penso anche che vogliano essere politicamente corretti…, l’Europa non sa cosa fare”. L’intesa in base alla quale l’Ucraina non avrebbe aderito alla Nato era stata presa molto prima che Vladimir Putin si opponesse, ha affermato poi Trump. Ancora musica per le orecchie di Mosca.