Sciopero generale CGIL in corso: l’Italia si ferma per protestare contro la manovra

Sciopero generale in Italia il 12 dicembre 2025: manifestazioni in molte città e comizio principale a Firenze con Maurizio Landini.

Sciopero generale CGIL in corso: l’Italia si ferma per protestare contro la manovra

Quella di oggi rischia di essere ricordata a lungo come una giornata di mobilitazione storica per l’Italia intera. Oggi, venerdì 12 dicembre 2025, si svolge lo sciopero generale nazionale proclamato dalla Cgil, la più grande organizzazione sindacale del Paese, che coinvolgere i settori dei trasporti, le scuole, la sanità, i servizi pubblici e anche molte attività private. Una protesta che attraversa il Paese, da nord a sud e da città a città, con manifestazioni e cortei – molti dei quali spontanei – di lavoratori, sindacalisti e cittadini che si sentono ignorati dal governo per via di una manovra che viene definita “asfittica”.

Ed è proprio quest’ultima che ha spinto la Cgil a decidere di scendere in piazza. Del resto la Legge di Bilancio 2026, viene giudicata “ingiusta” e incapace di rispondere alle esigenze reali di lavoratrici, lavoratori e famiglie italiane.

Le manifestazioni piazza per piazza

Come accade in eventi come questo, la protesta non è concentrata in un unico luogo. Anzi si snoda in tutte le regioni italiane, al fine di mandare un messaggio unitario al governo. Infatti dalle piazze del Nord a quelle del Sud, passando per i centri storici e le città metropolitane, la mobilitazione si preannuncia partecipata e destinata a far parlare a lungo.

Milano

Le vie del capoluogo lombardo sono state animate fin dalle prime ore del mattino. Cortei spontanei, bandiere e slogan hanno attraversato il centro città. I servizi di trasporto pubblico locale sono fortemente ridotti e si registrano cancellazioni e ritardi nei collegamenti.

Roma

Nella Capitale, nonostante il personale di Atac non abbia aderito in massa allo sciopero, molte strade e piazze sono animate da presidi e volantinaggi. Partecipazione alta anche tra i lavoratori di altri comparti pubblici e privati.

Napoli e altre città

A Napoli, così come in molte città più piccole, la protesta si riflette in bus, tram e servizi di trasporto a rischio stop per buona parte della giornata. Anche le scuole e ospedali sono coinvolti, con servizi ridotti o limitati ai casi di emergenza.

Firenze è la piazza principale e qui si terrà il comizio di Maurizio Landini

Contrariamente a quanto accaduto nelle ultime manifestazioni, la piazza principale non è Roma e nemmeno Milano ma Firenze. Qui già dalle 9 del mattino, piazza Santa Maria Novella è stata il punto di partenza del corteo che ha attraversato il capoluogo toscano, diretto verso piazza del Carmine, dove si svolgerà il comizio conclusivo da parte del segretario generale della Cgil.

Qui, alla presenza di lavoratori, delegati sindacali e cittadini provenienti da tutta la regione — con autobus e mezzi propri in arrivo anche da Livorno e province limitrofe — l’area è stata letteralmente invasa da persone disperate che chiedono alla premier Giorgia Meloni di agire prima che sia troppo tardi.

Qualcuno potrebbe credere che la scelta di centrare l’evento a Firenze sia stata una scelta casuale, ma non è così. È qui, infatti, che l’assemblea nazionale dei delegati della Cgil aveva annunciato ufficialmente lo sciopero, sottolineando la volontà di far sentire la voce della “maggioranza del Paese” che chiede risposte concrete dal governo. Insomma la città toscana è diventata il motore di questo sciopero nazionale.

Le ragioni della protesta: le parole di Maurizio Landini

Dal palco di piazza del Carmine a Firenze, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha richiamato l’attenzione sull’urgenza di cambiare una manovra economica che, secondo il sindacato, non affronta le emergenze sociali e salariali del Paese. Come riporta l’Ansa, il leader sindacale, davanti a una folla oceanica, ha affermato: “Riteniamo che questa sia una manovra ingiusta, sbagliata e la vogliamo cambiare… L’emergenza fondamentale in questo momento è il salario: c’è bisogno di aumentare i salari, questa manovra non lo fa.

Nel corso del suo lungo intervento, Landini ha anche ribadito l’importanza di reperire urgentemente risorse aggiuntive per il rinnovo dei contratti pubblici e privati, molti dei quali scaduti da anni, e ha anche chiesto “proposte concrete” per la detassazione dei lavoratori. Inoltre il segretario generale della Cgil ha chiesto anche di includere nel dibattito politico anche una serie di “misure che tengano conto della perdita di potere d’acquisto dovuta all’inflazione” così da dare sollievo alle famiglie italiane, gravate da anni di difficoltà economica e da salari fermi al palo.

Quale sarà l’impatto sul Paese di queste manifestazioni?

Com’è facilmente intuibile, l’astensione dal lavoro proclamata dalla Cgil ha avuto, sta avendo e avrà, effetti visibili in molte parti d’Italia e in numerosi settori:

  • Servizi ferroviari: stop fino alle 21, con fasce essenziali garantite della mattina e serali.
  • Trasporto pubblico locale: bus, tram e tramvie sono in gran parte fermi o con servizi ridotti.
  • Scuole e università: molte chiuse o con personale limitato.
  • Sanità: in molti ospedali solo i servizi urgenti sono garantiti.

Insomma la partecipazione è alta e coinvolgerà i principali settori lavorativi. Tutte ragioni per le quali si consiglia di informarsi così da minimizzare i possibili disagi.