A Gallera la Commissione Pnrr. Di Marco: “Questa destra ragiona solo con le poltrone”

In Lombardia il centrodestra ha scelto di affidare all'ex assessore Giulio Gallera la presidenza della nuova Commissione speciale sul Pnrr.

“La maggioranza ha prima cannibalizzato ogni poltrona disponibile, dopodiché ha ragionato con la consueta logica spartitoria per soddisfare ogni partito, e ogni corrente di partito, che la compongono. Avremmo trovato maggiormente corretto se, anche in virtù dei loro compiti, la presidenza di Commissioni quali carceri e Pnrr fossero state affidate alla minoranza”. All’indomani dell’elezione dei presidenti e dei componenti delle commissioni permanenti e speciali del consiglio regionale lombardo, Nicola Di Marco, Capogruppo M5S Lombardia, contesta il metodo “pigliatutto” seguito dalla maggioranza.

In Lombardia il centrodestra ha scelto di affidare all’ex assessore Giulio Gallera la presidenza della nuova Commissione speciale sul Pnrr

E si sofferma su un nome in particolare: “Il centrodestra ha scelto di affidare a Giulio Gallera la presidenza della nuova Commissione speciale sul Pnrr, nata da un’intuizione del Movimento Cinque Stelle. Ritengo si tratti di una pessima idea”, dice senza giri di parole Di Marco, che spiega: “La gestione dei fondi del Pnrr è diventata un’emergenza nazionale, a causa delle difficoltà dimostrate dal governo Meloni, purtroppo Gallera ha già dovuto affrontare un’emergenza in Lombardia e sappiamo come è andata a finire: il centrodestra stesso lo ha defenestrato. Di questo passo non vorremmo ritrovarci fra qualche mese Letizia Moratti in qualità di Commissario speciale al Pnrr”. “Pare assurdo”, chiosa il capogruppo Cinque Stelle, “premiare una figura divisiva. Al netto della voracità di poltrone che caratterizza questa maggioranza, davvero fra tutti gli eletti non era possibile trovare un candidato migliore?”.

Alla presidenza della Commissione Sanità la meloniana Patrizia Baffi

Le presidenze delle commissioni speciali sono andate a Fratelli d’Italia (2), Lega (1), Forza Italia (1) e M5S (1), mentre per le nove commissioni permanenti il centrodestra ha fatto bottino pieno: 4 a Fratelli d’Italia, 3 alla Lega, 1 a Forza Italia, 1 a Lombardia Ideale (lista a sostegno di Fontana presidente). Alla presidenza della Commissione Sanità è andata la consigliera meloniana Patrizia Baffi, che nella scorsa legislatura era stata eletta col Pd, era poi passata a Italia Viva per infine approdare a Fratelli d’Italia dove stavolta si è candidata senza passare da altre caselle. Esultano le doppiette lombarde per il ticket ai vertici della commissione Agricoltura, montagne e foreste: presidente è Floriano Massardi della Lega, suo vice Carlo Bravo di Fratelli d’Italia, che ricopre la carica di presidente regionale dell’Associazione cacciatori lombardi che lo ha sponsorizzato in campagna elettorale.

Obiettivi dell’Acl? “Il recupero delle forme di caccia in deroga, Peppole, Fringuelli, Passeri e Storni, di vitale importanza per il mondo venatorio”, si legge sul sito dell’associazione. Davide Caparini, assessore al Bilancio nella passata legislatura, ha ottenuto la presidenza della commissione Programmazione e bilancio, a titolo di parziale risarcimento per non essere stato confermato nella squadra degli assessori del Fontana-bis.

Paola Pollini del M5S guiderà la Commissione speciale Antimafia, anticorruzione, trasparenza ed educazione alla legalità

Alle opposizioni è andata la sola presidenza della Commissione speciale Antimafia, anticorruzione, trasparenza ed educazione alla legalità con Paola Pollini dei Cinque Stelle, che dice: “Il contrasto alla criminalità organizzata deve essere una battaglia che non ha colore politico, ma che deve appartenere all’intera istituzione regionale. Abbiamo il dovere di lavorare uniti di fronte alla minaccia mafiosa che quotidianamente insidia giovani, imprenditori e, purtroppo, anche la stessa politica. Antimafia oggi significa costruire intorno al cittadino la percezione di una solida rete di protezione, fatta di trasparenza e legalità. Significa esserci quando l’imprenditore chiede aiuto, prima, durante e la denuncia di un cittadino che subisce un’ingiustizia e significa anche impedire il tentativo dell’impresentabile di turno di infilarsi nelle liste del proprio partito”.