A rischio i cantieri della metropolitana di Milano

A causa dell'aumento dei prezzi dei materiali il prolungamento della metropolitana M1 di Milano rischia di slittare a dopo l’estate.

A rischio i cantieri della metropolitana di Milano

La gara d’appalto per la realizzazione del prolungamento della linea metropolitana M1 di Milano, verso Baggio, che era stata prevista per giugno, rischia di slittare a dopo l’estate. Ad annunciarlo è stato Salvatore Barbara, direttore dell’Area Infrastrutture per la Mobilità del Comune lombardo.

Il prolungamento della metropolitana M1 di Milano rischia di slittare a dopo l’estate

L’attuale bando di gara prevede, infatti, una possibilità di aumento dei costi fino a un massimo del 20 per cento. Ma la crescita esponenziale dei prezzi, che coinvolge soprattutto i materiali da costruzione, l’energia e i carburanti, non permetterebbe alle aziende di rispettare questo limite. E questo mette in discussione perfino l’apertura del cantiere.

La lunghezza complessiva del prolungamento è di circa 3,3 chilometri, lungo i quali saranno aperte tre nuove stazioni, quelle denominate “Parri”, “Baggio” e “Olmi”. Il nuovo deposito della linea sorgerà al confine con il territorio comunale di Settimo Milanese, in prossimità della Tangenziale Ovest. Nello specifico, la gara d’appalto prevista per giugno vale circa 290 milioni di euro, ma questa stima era aggiornata a dicembre del 2021, quando fu approvato il quadro economico dei lavori.

Ora il Decreto Aiuti, varato dal Governo guidato da Mario Draghi e pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 17 maggio, richiede un aggiornamento delle spese da sostenere per le gare alla luce dell’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia. Una decisione scontata, dovuta alla congiuntura internazionale e che non può non costringere a una revisione del quadro economico della gara.

Il problema, però, è che per il caroprezzi si dovrebbero spendere altri 58 milioni, il 20% in più, e l’opera non è coperta dai fondi del Pnrr. D’altra parte lo Stato ha già previsto di contribuire con 218 milioni di euro, 8 dei quali derivanti dal Patto per Milano e 210 dalle risorse per il trasporto rapido di massa.

L’amministrazione comunale dovrà quindi modificare il piano economico, ricalcolando le spese e anche i tempi di realizzazione. A quel punto sarà necessario trovare nuovi fondi per la realizzazione. Per questo il direttore dell’area infrastrutture del Comune teme che la gara d’appalto debba essere posticipata, almeno a dopo la fine della prossima estate.

Perfino l’assessorato comunale alla Mobilità ha dichiarato al momento di non essere in grado di prevedere quale possa essere l’incremento reale dei costi e che risulta ancora prematuro stimarne l’impatto sulla commessa. A maggior ragione risulta improbabile riuscire a chiudere l’appalto in meno di un mese e quindi il rinvio a settembre appare del tutto scontato. In tal caso sarebbe già il secondo cantiere di nuove metropolitane a rischiare ulteriori ritardi.

Già da settimane, infatti, si teme un ampio slittamento dei tempi di consegna della M4, a causa delle difficoltà nella fornitura dei materiali per la costruzione. Il problema, però, è che non sarà possibile ritardare anche l’inizio delle Olimpiadi invernali che si dovranno tenere a Milano e a Cortina nel 2026. E tutte queste opere servono anche a rendere il capoluogo lombardo capace di ospitare un evento così importante.