A Roma pure le mense scolastiche sono diventate un lusso

Nei prossimi giorni il Comune di Roma chiederà ai ritardatari nei pagamenti delle mense scolastiche di mettersi in pari.

A Roma pure le mense scolastiche sono diventate un lusso

Le famiglie romane sono sempre più indebitate, come testimoniato dall’ultimo rapporto della Caritas sulla povertà a Roma. E i debiti non sono solo quelli con banche e istituti finanziari, ma anche con il Comune. In particolare, sono 50mila i nuclei che riceveranno una lettera dal Campidoglio per il mancato pagamento delle rette delle mense scolastiche. Le famiglie, quindi, devono regolarizzare la posizione dei loro figli per l’accesso alle mense delle scuole capitoline.

Nei prossimi giorni il Comune di Roma chiederà ai ritardatari nei pagamenti delle mense scolastiche di mettersi in pari

Nei prossimi giorni il Comune di Roma chiederà ai ritardatari nei pagamenti di mettersi in pari, anche per coprire un buco nel bilancio capitolino che secondo le prime stime, ancora non definitive, potrebbe attestarsi tra il milione e mezzo e i due milioni di euro. E si teme che la cifra possa persino essere vista al rialzo una volta completati tutti gli accertamenti. I genitori degli studenti e delle studentesse, quindi, dovranno saldare i loro debiti pregressi. Che non sono con chi eroga i servizi della mensa scolastica ma con il Comune stesso, che si è fatto carico dell’anticipo di queste cifre con i concessionari. Ora, però, quei soldi devono essere riscossi per coprire i buchi di bilancio nelle casse capitoline.

L’assessorato al Bilancio ha spulciato le posizioni delle famiglie e ha così valutato la situazione. I numeri totali sono ancora da valutare, ma di certo i debiti ci sono. L’idea, ora, è di chiudere le posizioni delle famiglie indebitate senza ricorrere all’invio di cartelle esattoriali, ma semplicemente invitando i nuclei a pagare attraverso richieste bonarie. Nicola Mattera, direttore della direzione di gestione dei procedimenti connessi alle entrate fiscali del Campidoglio, ha spiegato la situazione intervenendo in commissione congiunta Scuola e Bilancio. E come prima cosa ha fornito un dato che tutto sommato si può considerare positivo: rispetto al 2022, considerando in entrambi i caso il periodo che va da gennaio a settembre, la riscossione delle rette delle mense scolastiche è aumentata del 18%.

Sempre più romani in difficoltà. Buco da 2 milioni per il Campidoglio

Le famiglie, quindi, pagano più che nell’anno passato. Anche se probabilmente la diminuzione dei debiti è dettata più da un miglioramento nelle pratiche di riscossione che non da una migliore situazione economica delle famiglie. Tra il gennaio e il settembre del 2022 erano entrati nelle casse capitoline 23 milioni e 200mila euro, mentre quest’anno la quota è salita a 28,7 milioni: 5,5 milioni in più. Probabilmente, come detto, anche grazie agli accertamenti compiuti. Così le famiglie romane tentano di evitare di avere debiti con il Comune. Quest’anno risulta regolare il 78,3% dei pagamenti delle mense, ma le differenze per municipio sono evidenti e in parte non stupiscono. Il tasso più basso si registra nel municipio XII (Gianicolense-Monteverde), non di certo tra i quartieri più popolari, ma anche nel VII (zona Quadraro), a sua volta non tra i più ricchi. In questi giorni, quindi, partiranno le lettere, senza sanzioni o atti esecutivi: un invito alle famiglie a mettersi in regola. Come spiega Mattera, viene dato “un termine utile per mettere a posto queste questioni sospese”. Poi “per chi non regolarizzerà saranno avviati gli accertamenti con la maggiorazione”. Le lettere bonarie partiranno già questa settimana.

Il Rapporto sulla povertà della Caritas segnala il maggiore ricorso da parte delle famiglie a prestiti e indebitamenti

Che i debiti per le famiglie romane siano un problema sempre più rilevante è stato testimoniato anche dal Rapporto sulla povertà della Caritas degli scorsi giorni: tra i vari aspetti, viene sottolineata proprio la perdita del potere d’acquisto dei residenti capitolini e il maggiore ricorso a prestiti e indebitamenti, che nel Lazio aumentano addirittura di oltre il 9%. Proprio il sovra-indebitamento è un problema rilevante: nel 2022 i livelli di accesso al credito sono stati tra i più alti del nuovo millennio e spesso “si tratta di credito al consumo senza scopo”. La Caritas spiega come siano finanziamenti necessari per affrontare esigenze familiari e personali, più che di altro genere. D’altronde questi dati non stupiscono se pensiamo al reddito dei residenti della Capitale: ben il 42,2% dichiara un reddito inferiore ai 15mila euro e il 27,1% si trova nella fascia tra i 15 e i 35mila euro. I salari non crescono, ma le spese sì. E i debiti salgono, anche quelli verso il Comune di Roma per il pagamento delle rette delle mense scolastiche.