Addio al progetto primule. Cambia il Piano vaccini. Caserme, palazzetti, stazioni, aeroporti e centri commerciali ospiteranno gli hub. L’obiettivo è arrivare a 500mila dosi al giorno entro aprile

Addio al progetto primule. Cambia il Piano vaccini. Caserme, palazzetti, stazioni, aeroporti e centri commerciali ospiteranno gli hub. L’obiettivo è arrivare a 500mila dosi al giorno entro aprile

Vaccinazioni nelle caserme, nei palazzetti e in altri luoghi pubblici e senza aggravi per le casse dello Stato. Addio, dunque, al progetto promosso dal Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, che prevedeva di realizzare dei padiglioni, a forma di primule, disegnati dall’architetto Stefano Boeri, che finora nessuna Regione aveva richiesto.

I vaccini, secondo le nuove indicazioni del Governo, verranno somministrati in grandi spazio, come i padiglioni delle fiere, ma anche negli scali ferroviari e negli aeroporti, come la stazione Termini di Roma e lo scalo di Fiumicino, o all’interno della Nuvola di Fuksas, sempre nella Capitale, o nei centri commerciali. E ancora: in hub allestiti dalla Difesa, come quello aperto oggi nella cittadella militare della Cecchignola, sempre a Roma. Il piano prevede, inoltre, l’impiego di 300mila volontari, per la logistica e le somministrazioni, con l’obiettivo di arrivare ad aprile a mezzo milione di dosi al giorno.

Ad annunciare un cambio di rotta, rispetto a quanto aveva deciso il precedente esecutivo, è stato direttamente il premier, Mario Draghi, ieri, nel corso del suo intervento al Senato. Il presidente del Consiglio ha sottolineato che l’immunizzazione di massa è la “prima sfida” per il governo e ha parlato della necessità di essere rapidi ed efficienti, del “dovere” di utilizzare tutto ciò che l’Italia ha a disposizione per proteggere i suoi cittadini.

“Abbiamo bisogno di mobilitare tutte le energie su cui possiamo contare, ricorrendo alla protezione civile, alle forze armate, ai tanti volontari. Non dobbiamo limitare le vaccinazioni all’interno di luoghi specifici, spesso ancora non pronti: abbiamo il dovere di renderle possibili in tutte le strutture disponibili, pubbliche e private”, ha detto il premier.