Addio Reddito di cittadinanza. Ma il nuovo sostegno è un flop

Soltanto 40mila ex percettori del Reddito di cittadinanza hanno fatto domanda per ottenere il Supporto per la formazione e il lavoro.

Addio Reddito di cittadinanza. Ma il nuovo sostegno è un flop

Il messaggio da far passare è che la colpa è, tanto per cambiare, degli ex percettori del Reddito di cittadinanza. Ma la sostanza dice ben altro: il nuovo Supporto per la formazione e il lavoro (Sfi) è un flop e lo dimostrano i dati forniti dalla ministra del Lavoro, Marina Calderone.

Soltanto 40mila ex percettori del Reddito di cittadinanza hanno fatto domanda per ottenere il Supporto per la formazione e il lavoro

A oggi, su circa 180mila soggetti che possono accedere al supporto, soltanto 40mila ex percettori del Reddito di cittadinanza hanno presentato la domanda e si sono iscritti alla nuova piattaforma. Meno di un quarto della platea potenziale. La ministra ne parla intervenendo a un’iniziativa della Cisl, ma non si interroga sulle motivazioni che hanno portato molti ex beneficiari a non richiedere il sostegno per la formazione. Nessuna autocritica, neanche su una piattaforma che ha mostrato tutte le sue lacune, con offerte di lavoro poco dettagliate e soprattutto concentrate soprattutto nelle regioni in cui i percettori del Reddito sono pochi. “Evidentemente stanno facendo anche altre considerazioni”, afferma Calderone parlando degli ex percettori. Che non dubbi: se le adesioni finora sono state poche non c’è nessuna colpa del governo.

La piattaforma funziona perfettamente e può davvero permettere agli ex beneficiari del Reddito ritenuti occupabili di trovare lavoro, per la ministra. Un ragionamento che non tiene neanche conto del fatto che molti di quelli che vengono considerati occupabili in realtà non hanno alcuna competenza né reale possibilità di inserimento nel mercato del lavoro. Per la ministra va tutto bene, però, e la piattaforma Siisl non ha avuto ritardi o problemi: “Stiamo facendo un lavoro importante di definizione dei percorsi e soprattutto della presa in carico delle domande da parte dei soggetti che si stanno iscrivendo e che non sono tutti percettori di Reddito di cittadinanza”.

Se le adesioni alla nuova piattaforma degli ex percettori del Reddito di cittadinanza sono poche, quindi, la colpa è loro. Il concetto che viene espresso da Calderone sembra essere proprio questo quando parla delle altre 70mila domande arrivate da persone che non percepivano il sostegno mensile. Quelle persone, secondo la ministra, “hanno creduto in questo strumento per cercare una nuova possibilità”. E per questo vengono contrapposte agli ex percettori, la cui colpa è di non credere in uno strumento che ha già dimostrato di essere fallimentare considerando la mancanza di offerte di lavoro nelle zone in cui si trovano più ex beneficiari del Reddito e le scarse adesioni.