Addio vento sovranista. Destre sconfitte in 8 capoluoghi su 9. Salvini & C. tengono solo ad Arezzo. E il Capitano si consola con Voghera

Peggio di così alle destre non poteva andare. Ieri all’esito dei ballottaggi Forza Italia e i sovranisti sono risultati sconfitti in otto capoluoghi di provincia su nove, riuscendo a mantenere solo Arezzo. E a peggiorare ulteriormente le cose per Matteo Salvini & C. c’è il particolare che, oltre a non sfondare, hanno perso la guida di quattro capoluoghi, andati al centrosinistra.

A Chieti, in Abruzzo, la giunta uscente di Fratelli d’Italia è stata spazzata via dal sindaco dem Pietro Diego Ferrara. Stessa situazione a Matera, dove a imporsi è stato il primo cittadino pentastellato Domenico Bennardi, sostenuto anche da Volt e da Europa Verde, a Crotone, con la vittoria del sindaco civico Vincenzo Voce e ad Andria, con la dem Giovanna Bruno, andata al ballottaggio con il Movimento 5 Stelle ed essendo così riuscita già al primo turno a sbarrare il passo alle destre. Il centrosinistra ha ottenuto poi la conferma a Bolzano, con Renzo Caramaschi, a Lecco con Mauro Gattinoni, ad Aosta, con Giovanni Nuti, e a Reggio Calabria dove, nonostante l’impegno dello stesso Matteo Salvini per piantare le sue bandiere sullo stretto, cha ottenuto un secondo mandato il primo cittadino dem Giuseppe Falcomatà (nella foto). Inutile la dura battaglia portata avanti dal candidato del centrodestra unito Antonino Minicuci.

LE REAZIONI. Risultati che fanno gongolare il Pd. “Abbiamo avuto un incoraggiamento dall’elettorato italiano che ci chiede di trasformare le risorse in una visione comune dell’Italia, un Paese al quale vogliamo dare un progetto per i prossimi 50 anni”, ha dichiarato il segretario dem Nicola Zingaretti. Il numero uno del Partito democratico ha poi parlato dell’importanza, visto anche l’esito delle urne, di progettare il futuro utilizzando al meglio le risorse del Recovery Fund. Persa anche una città simbolo per il Carroccio come Legnano e visto affondare il sogno di conquistare il sud, con un partito trasformato da forza del Nord a partito nazionale, Salvini ieri non ha potuto far altro che congratularsi con la sindaca di Voghera. Altro che battute sulla casalinga di Voghera.

In provincia di Pavia il Capitano ha avuto l’unica consolazione di una giornata nera che più nera non si può. “Orgogliosi di questa bella vittoria e di tante altre, da Nord a Sud, che ci spingono a fare sempre di più e sempre meglio nell’interesse dei cittadini”, si è limitato a dire il leader della Lega. A punzecchiarlo intanto è stata Giorgia Meloni. “Noi cresciamo ma non basta”, continua infatti a ripetere la numero uno di Fratelli d’Italia. E gli azzurri, smarriti davanti a elezioni che da troppo tempo si trasformano per loro in un tracollo, sono tornati al tormentone della caccia alla maggioranza silenziosa dei moderati.