Adela, la spia russa a Napoli: lavorava sotto copertura da 10 anni nella base Nato

Adela la spia russa a Napoli nella base Nato per diversi anni. La notizia è stata riportata da un'inchiesta di quotidiani internazionali.

Adela, la spia russa a Napoli: lavorava sotto copertura da 10 anni nella base Nato

Adela, la spia russa a Napoli: la notizia di una donna infiltrata nella base Nato partenopea per diversi anni è venuta fuori da un’inchiesta di quotidiani di diversi paesi, compreso la Repubblica in Italia.

Adela, la spia russa a Napoli

Maria Adela Kuhfeldt è la spia russa Olga Kolobova che è stata sotto copertura a Napoli per diversi anni. L’inchiesta è stata portata avanti e poi pubblicata da la Repubblica insieme al sito investigativo Bellingcat, al settimanale tedesco Der Spiegel e a The Insider. La donna  è riuscita a infiltrarsi tra il personale della base Nato e della VI Flotta statunitense: il vertice operativo del potere militare occidentale in Europa. “Una moderna Mata Hari, che si è fatta notare per i modi seduttivi e ha lasciato una scia di cuori infranti prima di sparire nel nulla”, scrive il quotidiano Repubblica.

Lavorava sotto copertura da 10 anni nella base Nato

“Il 14 settembre 2018 Bellingcat e The Insider hanno smascherato la squadra di killer, pubblicando i loro documenti. E l’indomani Maria Adela è partita all’improvviso da Napoli con un volo per Mosca, senza più riapparire”. Nell’inchiesta si legge della “missione segreta condotta per quasi dieci anni da una donna misteriosa, con un’identità tanto complessa quanto falsa: Maria Adela Kuhfeldt Rivera, nata in Perù da padre tedesco”.

La spia è riuscita ad entrare in contatto con personaggi chiave della Nato e della Marina degli Stati Uniti. “Non sappiamo se fosse riuscita fisicamente a entrare nella base Nato o nel comando Usa ma ci sono indizi robusti della sua presenza durante alcune cerimonie: i balli annuali della Nato, quello del Corpo dei Marines, diverse serate di beneficenza – scrive Repubblica – La nostra inchiesta non è riuscita a ricostruire quali informazioni siano state ottenute dalla spia, né se sia stata capace di seminare virus informatici nei telefoni e nei computer dei suoi amici. È però entrata in contatto con figure chiave della Nato e della Marina Usa: nessun agente russo era mai riuscito a penetrare così in profondità il vertice dell’Alleanza atlantica.

 

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