Al Pd non basta il presenzialismo di Renzi in tv. I dem si lamentano per i mancati inviti a Ballarò

Massimo Giannini non invita esponenti del Pd a Ballarò da due settimane. E i renziani si lamentano, ignorando la sovraesposizione mediatica di Renzi

La bulimia televisiva non è mai abbastanza. Così, mentre Matteo Renzi domina in lungo e in largo gli spazi dell’informazione in tv, il Partito democratico riesce anche a lamentarsi. E denuncia presunti veti. Il motivo? Massimo Giannini non invita esponenti del Pd a Ballarò da due settimane. “È inconcepibile e inaccettabile che il primo partito italiano, venga escluso da un talk dove sono presenti esponenti di altre forze politiche”, ha attaccato il renzianissimo deputato dem, Ernesto Carbone. “Visto il silenzio perdurante dei responsabili del programma di Rai3 prosegue, chiediamo ai vertici dell’azienda di chiarire la vicenda. Nessuno – ha aggiunto Carbone – ha il potere di emanare veti nei confronti di una forza politica: si tratterebbe di una gravissima violazione delle regole del pluralismo”. Il senatore Stefano Esposito denuncia una “imparcondicio”.

Non è da meno Alessia Rotta, responsabile Comunicazione, del Pd, che ha polemizzato con Ballarò: “Anche nell’ultima puntata prima del voto, ci troveremmo di fronte ad un veto nei confronti del primo partito italiano, i cui candidati si trovano a concorrere contro tutti i partiti di opposizione. Raitre, con il suo principale spazio di informazione, in prima serata, vuole discriminare gli esponenti del Pd?” Per l’esponente dem sarebbe “una grave violazione del pluralismo e della par condicio”. Insomma, la stessa musica dei suoi colleghi, come per esempio Francesca Puglisi che ipotizza “una conventio ad excludendum”.

A sorpresa un altro deputato del Pd, Michele Anzaldi, ha difeso Massimo Giannini, fornendo una versione dei fatti più completa. “Il problema non è tanto suo, ma dei funzionari che hanno gestito la vicenda. Da quello che so io è stato detto che il Pd avrebbe esaurito i suoi tempi”. Ma il vespaio di polemiche sollevato ha attirato anche l’attenzione delle opposizioni. Da Sinistra italiana arriva una replica piccata attraverso Nicola Fratoianni: “Dagli attuali dirigenti del Partito Democratico, ogni giorno arriva una sorpresa. Quella di oggi è davvero sorprendente. Il Pd si lamenta con Ballarò denunciando addirittura una censura. Insomma, quelli che occupano tutti gli spazi televisivi riescono anche a lamentarsi”.

I dati sul presenzialismo del Pd nei tg e negli spazi informativi
I numeri sembrano comunque dar torto ai renziani che parlano addirittura di veti. Nei primi mesi del 2016, infatti, il Partito democratico è nettamente la forza politica con una maggiore presenza nei telegiornali. Secondo OpenTg, che rielabora le cifre dell’Agcom, solo a marzo ha avuto un tempo di parole pari al 35% del totale contro il 23% di Forza Italia e l’8% del Movimento 5 Stelle. E queste statistiche non prendono in considerazione la sovraesposizione mediatica di Matteo Renzi delle ultime settimane, quando ha già lanciato la campagna elettorale per il referendum di ottobre. Non a caso Forza Italia ha presentato un esposto all’Agcom per chiedere un maggior equilibrio negli spazi informativi.