La soluzione è più vicina. Dem e Cinque Stelle tornano a trattare sul Conte-bis. Il Movimento: “Bene l’apertura del Pd. Sì al dialogo su programma e temi”. In corso al Quirinale le Consultazioni

“Bene la chiarezza fatta dalla presidenza del Consiglio circa le false indiscrezioni trapelate nelle ultime ore. Al contempo, accogliamo positivamente le parole di apertura di alcuni autorevoli esponenti del Partito Democratico sul ruolo del presidente Giuseppe Conte. Sì a un dialogo sul programma e sui temi. Il M5S vuole innanzitutto parlare di soluzioni per il Paese, in una fase che consideriamo delicatissima a seguito dell’apertura di una crisi che ci vede estranei a ogni responsabilità”. E’ quanto afferma in una nota il Movimento Cinque stelle, annunciando, di fatto, lo sblocco della trattativa in corso con il Pd.

Fonti di Palazzo Chigi, nel primo pomeriggio, hanno riferito che in presenza del premier Giuseppe Conte non è mai stata avanzata la richiesta del Viminale per Luigi Di Maio, né dal Movimento Cinque Stelle né da Di Maio stesso. In mattinata fonti del Pd avevano riferito che l’accordo di Governo rischiava di saltare a causa delle “ambizioni personali di Luigi Di Maio che vuole fare il Ministro dell’Interno e il Vicepremier”.

“Sono ottimista, ci sono passi avanti” ha detto il capogruppo del Pd in Senato, Andrea Marcucci, arrivando al Nazareno. Intanto al Quirinale si sono aperte le Consultazioni che termineranno domani alle 19:30 (ecco il calendario – qui la diretta video).

Intanto, hanno annunciato i Cinque Stelle, alla Camera le delegazioni  e i capigruppo di M5s e Pd hanno iniziato a lavorare a un documento condiviso. Contatti sono intercorsi anche tra Conte e il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, per fare il punto della situazione. “Finalmente riapriamo il tavolo del programma, questo è il nostro obiettivo” ha detto il capogruppo del Pd, Andrea Marcucci, lasciando la cabina di regia del Nazareno. “Conte è stato indicato dai Cinque Stelle. E’ una personalità autorevole, terza, ma indicata dal M5S” ha aggiunto Marcucci.

“Luigi in primis e tutto il M5S stanno lavorando per il bene del Paese. Accordarsi col Pd? Non è semplice – scrive sulla sua pagina Facebook il ministro dei trasporti Danilo Toninelli – e ve lo dice chi ha condotto in prima linea la battaglia per salvare la Costituzione dall’attacco di Renzi. Ma oggi la situazione è diversa. Siamo di fronte a un bivio. Da una parte c’è il rischio dell’abisso per l’Italia. Dall’altra parte la possibilità di scrivere a quattro mani un accordo con il Pd di Zingaretti, in cui le parti, pur radicalmente diverse, possano vincolarsi ai punti in esso contemplati”.

“Non ci interessa il Risiko dei nomi, per noi sono importanti i programmi, la svolta deve essere su quelli” ha detto Loredana De Petris, presidente del gruppo parlamentare misto del Senato al termine del colloquio con il presidente Mattarella. “A noi – ha aggiunto – interessa il perimetro programmatico di una nuova maggioranza e non risiko nomi, questa per noi è una condizione indispensabile. Occorrono buonsenso, coraggio e generosità ma certamente chiarezza sui programmi”.

“Non riteniamo di poter garantire il sostegno a un governo di cui non conosciamo niente, non compriamo a scatola chiusa” ha detto, invece, Emma Bonino, rappresentante della componente +Europa, al termine del colloquio del gruppo misto del Senato con il Capo dello Stato. “Non riteniamo – ha aggiunto – ci siano le condizioni per poter garantire sostegno a un governo di cui non conosciamo nulla, un vero e proprio oggetto misterioso”.

“Quattro deputati non voteranno fiducia a governo Pd-M5s. E’ una tipica rappresentazione ionesca del teatro dell’assurdo” ha detto Maurizio Lupi, vice presidente e rappresentante della componente “Noi con l’Italia – USEI”, dopo essere stato a colloquio con il presidente Mattarella.

“Nell’ultima settimana non sono cambiate ancora le carte in tavola, siamo in una situazione di attesa. Siamo assolutamente favorevoli alla nascita di un nuovo governo se rispetta un perimetro filo europeo, atlantista e attenta alla situazione del bilancio” ha detto Beatrice Lorenzin, vice presidente e rappresentante della componente “Civica Popolare AP-PSI-Area Civica”. “Sono tutti fattori che abbiamo analizzato – ha aggiungo lasciando il Quirinale -, valuteremo attentamente i contenuti e i programmi del governo che eventualmente ci sarà presentato”.

“Siamo interessati a capire il programma ma siamo ugualmente interessati a capire la squadra, sono le persone che fanno la differenza sempre. Il governo si sta componendo in pochissimo tempo, abbiamo bisogno di essere rassicurati su un governo di un certo tipo” ha detto, al termine del colloquio con il presidente della Repubblica, Alessandro Fusacchia, rappresentante della componente “+Europa-Centro Democratico”.

“C’è una maggioranza delle componenti che è leggermente o timidamente disponibile anche a valutare la possibilità di sostenere un futuro governo con una nuova maggioranza con la riserva di conoscere programmi e obiettivi” ha, commentato, invece, Manfred Schullian, presidente del Gruppo Parlamentare Misto, al termine della consultazioni con il Capo dello Stato. Il presidente del gruppo Misto ha spiega, inoltre, che c’è la posizione delle “minoranze linguistiche che si asterranno nel momento di formazione di questo governo e che valuteranno caso per caso come comportarsi e come votare” aggiungendo che c’è anche “una posizione di opposizione”.

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