Alberto Genovese si è sposato mentre era agli arresti domiciliari. L’imprenditore condannato per violenza sessuale a breve potrebbe anche uscire dal carcere

Alberto Genovese è convolato a nozze mentre era agli arresti domiciliari e nel frattempo rischia di lasciare il carcere.

Alberto Genovese si è sposato mentre era agli arresti domiciliari. L’imprenditore condannato per violenza sessuale a breve potrebbe anche uscire dal carcere

Alberto Genovese si è sposato nei mesi scorsi mentre era agli arresti domiciliari. Nel frattempo, l’imprenditore digitale potrebbe presto lasciare il carcere grazie alla riforma Cartabia e i suoi legali hanno denunciato “trattamenti inumani” subiti dal loro cliente.

Alberto Genovese si è sposato mentre era agli arresti domiciliari

Alberto Genovese è il noto imprenditore digitale che è stato accusato ed incarcerato per violenza sessuale. Nelle ultime ore è circolata la notizia del suo matrimonio nei mesi scorsi. Infatti, l’imprenditore si sarebbe sposato nel mese di dicembre mentre era agli arresti domiciliari in una comunità di recupero nel Varesotto, a Cuveglio.

La novella sposa non è Sarah Borruso, la sua ex compagna, indagata e condannata a due anni e cinque mesi anche lei per le violenze sessuali. Sembra che si tratti di una fidanzata precedente, che lavora nel mondo dell’economia.

L’imprenditore condannato per violenza sessuale a breve potrebbe anche uscire dal carcere

L’imprenditore  Genovese è stato accusato di aver violentato, dopo averle rese incoscienti con un mix di droghe, due giovanissime donne. Condannato a 6 anni, 11 mesi e 10 giorni per due casi di violenza sessuale e detenzione e cessione di stupefacenti, l’imprenditore rischia di uscire già dal carcere nei prossimi giorni. La sua pena era stata già ridotto perché aveva rinunciato a presentare appello dopo la condanna in abbreviato, sulla base delle nuove norme della riforma Cartabia.

I suoi legali, davanti al Tribunale di Sorveglianza di Milano, hanno chiesto infatti la misura alternativa dell’affidamento terapeutico, ottenendo il parere favorevole del sostituto procuratore generale, Giuseppe De Benedetto. Genovese era stato riportato in cella – a Bollate – a febbraio quando la condanna per le violenze era diventata esecutiva. Inoltre, per i legali di Genovese nell’istanza, hanno riportato che il loro cliente è vittima di “trattamenti inumani” in carcere, in riferimento all’articolo 3 della Convenzione sui diritti dell’uomo.