Alessandra Laterza: la libraia che non venderà il libro di Giorgia Meloni: “So’ scelte, mejo pane e cipolla”

Alessandra Laterza è una libraia di Tor Bella Monaca. Su Facebook ha annunciato che non vuole vendere il libro "Io sono Giorgia. Le mie radici, le mie idee" di Giorgia Meloni, edito da Rizzoli

Alessandra Laterza: la libraia che non venderà il libro di Giorgia Meloni: “So’ scelte, mejo pane e cipolla”

Alessandra Laterza è la proprietaria di una libreria a Le Torri a Tor Bella Monaca. Su Facebook ha annunciato che non vuole vendere il libro “Io sono Giorgia. Le mie radici, le mie idee” di Giorgia Meloni, edito da Rizzoli. “Io sono una libraia e questo libro non lo vendo! So scelte, mejo pane e cipolla, che alimentare questo tipo di editoria… alla lotta e al lavoro, il mio è indipendente!”.

Io sono una libraia e questo libro non lo vendo!

So scelte, mejo pane e cipolla, che alimentare questo tipo di editoria…
alla lotta e al lavoro, il mio è indipendente!

Pubblicato da Alessandra Laterza su Venerdì 7 maggio 2021

Alessandra Laterza: la libraia che non venderà il libro di Giorgia Meloni: “So’ scelte, mejo pane e cipolla”

Alessandra Laterza è stata candidata del Partito Democratico al VI Municipio. Nel 2013 l’avventura politica inizia al circolo Pd Borghesiana-Finocchio e nel 2014 è stata eletta segretaria. Sempre nello stesso anno è stata nominata nella Commissione di Garanzia del Pd Roma. Qualche tempo fa ha avuto una diatriba con Federica Angeli, rappresentante del Comune nelle periferie.

L’autobiografia di Giorgia Meloni uscirà martedì prossimo. Nel libro, spiega oggi Emanuele Lauria su Repubblica, Meloni «per la prima volta parla di sé a tutto tondo», inclusi gli episodi di bullismo subiti in adolescenza («Mi chiamavano cicciona»), è la stessa che ha messo la freccia. Senza accelerare più di tanto: ieri ha scritto un whatsapp a Matteo Salvini, con il quale i rapporti si sono interrotti dai giorni della nascita del governo Draghi, per invitarlo a convocare un vertice di centrodestra sulle amministrative.

Un ramoscello d’ulivo porto al leghista tallonato da presso, il quale maliziosamente ha fatto sapere che sì, la riunione si può fare mercoledì prossimo ma lui non ci sarà, perché di lì a due giorni sarà in aula al processo di Catania. Che estate, questa estate: con Salvini probabilmente lanciato in un nuovo tour balneare – Covid permettendo – e Giorgia a raccogliere i frutti della sua fatica letteraria nella quale illustra – già da candidata premier? – il «futuro che immagina per l’Italia e per l’Europa». È il volatone con vista su Palazzo Chigi: per dirla con Renzi, c’è solo da preparare i pop-corn.

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