Allarme diossina a Roma, dopo l’incendio della discarica abusiva valori pericolosi a Mezzocamino

Allarme diossina a Roma dopo l'incendio di una discarica abusiva a Mezzocamino: i valori sono ben più alti del dovuto a giorni dal rogo.

Allarme diossina a Roma, dopo l’incendio della discarica abusiva valori pericolosi a Mezzocamino

L’attenzione è concentrata tutta su Malagrotta. Ma la vera emergenza sembra quella di Mezzocamino, dopo l’incendio del 31 dicembre di una discarica abusiva a largo Benito Jacovitti. Dopo più di una settimana i valori di diossina nell’area sono ancora alti, come certificato dall’Arpa Lazio. Più di quanto non lo siano stati nelle vicinanze del Tmb di Malagrotta subito dopo l’incendio del 24 dicembre.

Allarme diossina a Mezzocamino dopo l’incendio di una discarica abusiva

A Mezzocamino la centralina Arpa è stata posta a 100 metri dalla zona dell’incendio: i primi risultati sono stati diffusi il 4 gennaio e riguardano il giorno dell’incendio, con un valore di 6,5 picogrammi di diossina per metro cubo. Dopo tre giorni dal rogo la Protezione Civile ha stabilito che era possibile rientrare nelle abitazioni, ma i dati dei giorni successivi sono rimasti preoccupanti: nei giorni fino al 2 gennaio la media è risultata essere ancora pari a 6,5.

E nei giorni successivi non è andata meglio, con nuovi dati pubblicati l’8 gennaio. Dal 2 al 5 gennaio la diossina continuava a essere superiore a quella registrata con l’incendio di Malagrotta nel pomeriggio del 24 dicembre. Tra il 2 e 3 gennaio il valore era di 0,61 pg/m3, tra il 3 e il 4 gennaio a 0,72 e il 4 e 5 è addirittura risalito a 1,6.

A Malagrotta, dopo il rogo, il dato si attestava a 0,2 pg/m3. Sempre a 100 metri dall’incendio. Il valore normale, fissato dall’Oms, è pari a 0,1 mentre sopra gli 0,3 si ha la presenza di una fonte di emissione localizzata. Nel caso di Mezzocamino, peraltro, i valori sono nettamente superiori a questa soglia d’allerta. Il problema riguarda anche i Pcb, ovvero i Policlorobifenili: il 4 e 5 gennaio è stata registrata una presenza di 180 picogrammi per metro cubo, un dato in crescita rispetto ai 130 del post-incendio. La loro tossicità è considerata vicina a quella della diossina. 

La protesta dei 5 Stelle: Che fine ha fatto Gualtieri?

La vicenda non viene però affrontata dal Campidoglio, tanto che i consiglieri comunali e municipali del Movimento 5 Stelle e della Lista Civica Raggi – Virginia Raggi, Antonio De Santis, Marco Cerisola e Carla Canale – si chiedono che fine abbia fatto il sindaco, Roberto Gualtieri.

In Campidoglio è stata presentata una mozione urgente per chiedere a Gualtieri di mettere in sicurezza gli abitanti del territorio. Chiesto anche un consiglio straordinario del Municipio IX, oltre alla richiesta di vietare le attività sportive all’aperto, la “raccolta e consumo di alimenti di origine vegetale prodotti nell’area individuata, nonché il divieto di pascolo e razzolamento degli animali da cortile, e con raccomandazione di tenere chiuse le finestre in caso di fumi persistenti e maleodoranti”.

La richiesta di consiglio straordinario è stata sottoscritto anche dalla lista Calenda. A Gualtieri si rivolge anche il senatore di Fratelli d’Italia, Andrea De Priamo, chiedendo “un intervento immediato di bonifica e recupero dell’area con interventi in danno della società costruttrice”. La situazione è critica, ma per il momento il sindaco latita.