Napolitano, altro che boom di ascolti

PUBBLICATO NELL’EDIZIONE CARTACEA DI VENERDì 3 GENNAIO 2014

 

di Marco Castoro

È la stampa bellezza! Questa volta è proprio il caso di scomodare il mitico Humphrey Bogart nei panni del direttore Ed Hutcheson. La sua storica citazione calza a pennello con i titoli dei giornali e dei tiggì sul boom di ascolti registrato dal discorso di fine anno del presidente Giorgio Napolitano, trasmesso in contemporanea dalle tre reti Rai, da Canale 5 e da La7. Tutti i giornali e i tiggì di regime a inneggiare Re Giorgio e le sue parole. Una performance descritta come un successo clamoroso, alla faccia dei numerosi boicottatori che hanno invitato la gente a non guardare il presidente in tv. O come Beppe Grillo che si è esibito in un discorso alternativo (che ha riscosso molti consensi via web).

Ebbene, questo boom di ascolti, tanto decantato dai media amici del Colle e delle larghe intese, è quantificabile in 279 mila telespettatori in più. Un brodino, televisivamente parlando. Anzi, se si tiene in considerazione lo share (la percentuale degli spettatori col televisore acceso sintonizzata sui canali che hanno trasmesso il discorso) tutto si può parlare meno che di boom. Visto che la percentuale complessiva è addirittura scesa di quasi 2 punti (1,94% per la precisione). La media dei telespettatori che ha seguito Napolitano sulle cinque reti è stata di 9.981.000 (pari al 53,04% di share). Nel 2012 fu di 9.702.000 (54,98%).
Chi ha parlato di boom avrebbe dovuto specificare che la crescita di ascolti era riferita soltanto alle reti Rai (+700 mila teste e +1,6% di share), mentre Canale 5 ha subito un tracollo: mezzo milione in meno di spettatori e 3 punti e mezzo di share persi. La7 invece ha praticamente chiuso in pareggio. I balzi di ascolti più cospicui sono stati compiuti da Rai2 e Rai3. La prima ha addirittura quasi raddoppiato il risultato dello scorso anno. È cresciuta di un buon terzo anche la terza rete.

 

PUBBLICATO NELL’EDIZIONE CARTACEA DI SABATO 4 GENNAIO 2014

Montalbano piace più di Re Giorgio
Napolitano battuto dalle fiction anche sommando gli ascolti delle 5 reti

 

di Marco Castoro

Neanche sommando gli ascolti delle cinque reti che hanno trasmesso il discorso di fine anno, Re Giorgio arriva al top dei programmi più visti nel 2013. Complessivamente il presidente Napolitano è stato seguito in media da 9 milioni e 980 mila telespettatori, di cui circa la metà (4.935.000) sintonizzata su Raiuno. Se analizziamo il solo dato della rete ammiraglia basta una puntata qualunque di fiction di successo o un Tale e quale show per superare il dato. Se invece teniamo in considerazione il dato complessivo di tutte le reti (9.980.000), Napolitano raggiungerebbe il settimo posto della stagione annuale preceduto dal Festival di Sanremo (una media di 14.196.000 telespettatori) al comando. Seguono sugli altri due gradini del podio: Italia-Spagna della Confederation Cup (13.407.000 telespettatori e il 62,75% di share) e la puntata del 19 febbraio della fiction Volare la grande storia di Domenico Modugno (11.386.000 telespettatori in media). Quarto e quinto posto assegnati a un’altra partita (Uruguay-Italia per la Confederation Cup, andata in onda il 30 giugno con una media di 10.975.000 telespettatori) e a un’altra puntata storica di una fiction, Una lama di luce del Commissario Montalbano (10.715.000 telespettatori). Meglio del Napolitano complessivo di 5 reti anche l’edizione straordinaria del Tg1 in cui si annunciò il nuovo Papa (10.086.000 telespettatori). Re Giorgio può consolarsi con la vittoria annuale contro Berlusconi ospite da Santoro. Però per batterlo deve sommare tutti gli ascolti dei tre canali Rai, di Canale 5 e La7. La storica puntata di Servizio Pubblico con ospite il Cavaliere, andata in onda su La7 il 10 gennaio, totalizzò una media di 8.670.000 telespettatori.

Dal 2006 Napolitano ha perso 1,2 milioni di telespettatori
Comunque Napolitano dal discorso del 2006 all’ultimo del 2013 ha perduto quasi 1,2 milioni di telespettatori (1.178.000 per la precisione). Gli 11 milioni e 158 mila telespettatori del 2006, con oltre il 66% di share, sono solo un lontano ricordo. Da allora in poi, anno dopo anno, discorso dopo discorso i telespettatori sono sempre diminuiti. Così come lo share che ha fatto registrare 13 punti in meno.