Altro che ricatto. Conte porta a casa la Manovra: “Soddisfatto di quanto fatto. Abbiamo dato tanto. Con Bruxelles c’è un’interlocuzione doverosa”

“Abbiamo avuto poco passo di tempo per preparare questa manovra ma sono soddisfatto di quanto fatto perche’ abbiamo dato tanto”. E’ quanto ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intervenendo all’Assemblea Confesercenti a proposito della Manovra. “Il nostro orizzonte di azione si colloca nel triennio – ha aggiunto il premier – perché la visione strategica sulla crescita ha bisogno di un piano, paziente, graduato e coordinato. La ritrovata centralità del nostro Paese in Europa è una occasione che non possiamo sprecare”.

“Non ho subito nessun ricatto – ha aggiunto Conte – e non ho fatto nessun passo indietro, invece abbiamo fatto due passi avanti. Parliamo di un piano di modernizzazione del Paese, di riduzione della burocrazia e cerchiamo con gli incentivi all’utilizzo della moneta elettronica di avviare un percorso virtuoso con tutti i cittadini. Ieri sono stato io stesso promotore di un differimento, in modo da garantirci che la riduzione dell’uso del contante e l’uso dei Pos sia collegato alla riduzione delle commissioni. Occorre definire il patto con il mondo delle imprese bancarie e degli intermediari finanziari “. La manovra, ha poi sottolineato il premier, “non è impoverita, partirà il 1 luglio in modo rinforzato, per me sono due passi avanti. C’è un confronto dialettico ma nessuna forza politica mi ha detto siamo contro questo piano”.

“Per quanto riguarda la flat tax – ha detto ancora il presidente del Consiglio – il messaggio deve essere molto chiaro: noi vogliamo assolutamente confermare e quindi conservare quel regime fiscale di favore, perché parlaimo di un’aliquota al 15%, per tutto il popolo delle piccole partite Iva e dei giovani professionisti. Per farlo stiamo verificando, per evitare che si aggravi la posizione di questa platea dei contribuenti, ma alla fine faremo i modo di non aggravare la loro posizione”.

“Mi aspetto e chiamerò tutte le forze politiche alla loro responsabilità. Tutte stanno dando un contributo attivo per la sintesi finale – ha aggiunto -, quando si opera una sintesi questa rispecchia tutti. Se poi uno si smarca e ritiene, dopo aver partecipato a questa sintesi, non rispetta quella che deve essere un’azione di governo coesa e incisiva. C’e’ una lettera da Bruxelles alla quale il ministro dell’Economia risponderà, forniremo tutti i chiarimenti, non siamo preoccupati. E’ un’interlocuzione doverosa con Bruxelles alla quale non ci sottrarremo”.

“Il nostro obiettivo è quello di riformare nel profondo il sistema fiscale – ha spiegato ancora il premier – , fondato su un processo di incentivi, che favorisca il più possibile l’utilizzo dei sistemi digitali, la così detta moneta elettronica, dei pagamenti tacciabili. Abbiamo introdotto un meccanismo fortemente incentivante dell’uso degli strumenti digitali. In particolare – ha aggiunto Conte – nel 2020 le spese effettuate dai cittadini potranno far accumulare il cosiddetto superbonus. La nostra strategia ha un messaggio chiaro: la diffusione dei pagamenti digitali favorisce di modernizzare il paese, di veicolare in modo migliore le informazioni, per incrociare le banche dati in modo più efficace. Se avremo successo in questa sfida, potremo avere risultati migliori anche sulla lotta all’evasione e faremo in modo che ogni euro sottratto e recuperato sarà destinato alla semplificazione e riduzione della pressione fiscale a beneficio delle imprese e dei cittadini”.

“Non vogliamo affatto punire, criminalizzare nessuna categoria, ne imporre alcuna penalizzazione per chi utilizza il contante. E’ passato un messaggio completamente sbagliato – ha aggiunto – chi continuerà a usare il contante non riceverà alcun nocumento, nessuna conseguenza negativa. Vogliamo solo premiare la diffusione degli strumenti di pagamento digitale. Stiamo lavorando direttamente con gli esponenti del mondo bancario perché vogliamo ridurre e azzerare i costi sulle transazioni economiche non solo a favore dei consumatori ma anche delle imprese”.