Gli appalti sono scaduti. Ma Romeo lavora pure senza la Consip. Dalle pulizie alla manutenzione. L’editore del Riformista imputato con Babbo Renzi gestisce gli uffici di Governo e ministeri anche senza convenzione

Dalle pulizie alla manutenzione. L'editore del Riformista Alfredo Romeo, imputato con Babbo Renzi, gestisce gli uffici di Governo e ministeri.

Gli appalti sono scaduti. Ma Romeo lavora pure senza la Consip. Dalle pulizie alla manutenzione. L’editore del Riformista imputato con Babbo Renzi gestisce gli uffici di Governo e ministeri anche senza convenzione

Alfredo Romeo è di casa a Palazzo Chigi. La sua azienda, la Rti Romeo Gestioni, è quella che mette a posto tutto, porte e finestre alla presidenza del Consiglio. Tiene, insomma, in piedi l’immobile, grazie alla sottoscrizione di un atto “di proroga”, con validazione della Corte dei Conti, che si porta avanti da tempo. Dagli infissi agli interventi sugli impianti di condizionamento dell’aria, passando per l’adeguamento dei dispositivi antincendio e per “il ripristino del controsoffitto fessurato del disimpegno adiacente la sala del Consiglio dei ministri”, per qualsiasi problema arriva la società di Romeo.

Quell’imprenditore campano, editore de Il Riformista, che è stato da poco rinviato a giudizio (leggi l’articolo), per traffico di influenze, nell’ambito del processo Consip. Un procedimento che, tra gli altri, vede come imputato anche Tiziano Renzi, il padre dell’ex presidente del Consiglio. Ma a Palazzo Chigi Romeo resta una sorta di Mister Wolf: per qualsiasi lavoro c’è la sua azienda. Interventi compiuti in sequenza, che sommati valgono svariate migliaia di euro: dall’ultima estate , per dire, se ne contano a decine.

In alcuni casi, come la riparazione delle finestre, si parla di poche decine di euro. In altri, invece, le somme sono sempre più cospicue: per gli “interventi di manutenzione straordinaria sul sistema di riscaldamento-raffrescamento dell’immobile di via della Mercede” sono costati oltre 18mila euro alle casse della presidenza del Consiglio. L’ultimo contratto, per esempio, risale al 28 ottobre: 4mila euro per la “sostituzione della pompa-circuito-refrigerata a servizio del gruppo frigorifero elettrico di Palazzo Chigi”.

Appena qualche giorno prima, il 26 ottobre, la presidenza del Consiglio ha previsto l’esborso di 9mila euro, in favore della Romeo Gestioni, per “le attività necessarie a sanare le anomalie ai dispositivi antincendio, rilevate nel corso della verifica semestrale di luglio 2021”. E ancora: il giorno precedente, il 25, è stata messa a nota spesa la “sostituzione del ‘soccorritore’ a servizio della Cabina di MT/BT di Palazzo Chigi”. La cifra? oltre 13mila euro. In meno di una settimana, dunque, la società dell’imprenditore campano ha portato a casa più di 25mila euro.

IL RE MIDA. Il tutto senza un’apposita convenzione della Consip, ma su impulso autonomo della presidenza del Consiglio. A spiegarlo a La Notizia è proprio la Consip. La Romeo Gestioni “risulta aggiudicataria (a valle di tutti i controlli previsti dalla legge) – con contratto ancora da stipulare – della sola gara per l’affidamento di servizi integrati di facility management per gli immobili del Ministero dell’Economia e delle Finanze, del valore complessivo, per 5 anni, di 19,6 milioni di euro”, fanno sapere dalla centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana. Mentre “in ambito facility management, in passato, la Romeo Gestioni Spa è stata aggiudicataria di alcuni lotti della convenzione ‘Facility management 3’, che si è esaurita fra il 2013 e 2015”.

Cosa significa? Un fatto semplice: quella convenzione “non è più disponibile da tempo per gli acquisti” e “anche i contratti attuativi stipulati dalle amministrazioni in base a tale convenzione sono progressivamente scaduti”. Il rapporto tra Palazzo Chigi e Romeo prosegue perché “le amministrazioni hanno autonomamente scelto di prorogare i contratti scaduti con il fornitore uscente, in attesa di espletare una propria gara o dell’adesione a una nuova iniziativa Consip”.

Certo, operando con atti integrativi e di proroga bollinati dalla magistratura contabile, è tutto pienamente in regola. Quello che sorprende è che ancora oggi non sia stata individuata un’altra scelta, ricorrendo puntualmente alla società di Romeo.