Luxor, una “Cappella Sistina” nella tomba dei faraoni

Luxor, 18 set. (askanews) – Arrivare prima dell’alba alla Valle dei Re a Luxor è un’esperienza che può restituire il senso del tempo e di ciò che è stato l’antico Egitto. Tra le montagne calcaree e i siti funerari dei sovrani si trovano alcuni dei tesori più importanti dell’archeologia. E tra essi una camera dipinta di sorprendente ricchezza.”Questo – ci ha spiegato Ossama Boshra, esperto di Egitto del tour operator italiano Kel 12 – è un caso eccezionale di una tomba dove sono stati sepolti due sovrani, Ramses V e Ramses VI. Oltre che per la sua bellezza artistica e la lunghezza eccezionale, anche per il suo soffitto, che io definisco la Cappella Sistina della necropoli tebana, per la sua imponenza, per il suo grado di conservazione e per coloro che hanno passato ore sdraiati sulle impalcature a rendere questo soffitto gioioso con questi colori, con questa elegantissima signora che inghiotte il sole a ogni tramonto e poi lo va a ripartorire il giorno dopo”. Sono più di tremila gli anni che ci separano dalla realizzazione della tomba e, nonostante i saccheggi siano stati compiuti fin dall’antichità, lo stato di conservazione oggi è impressionante, così come la vivezza dei colori e la profondità, anche spirituale, delle raffigurazioni.”Per capire, per comprendere meglio l’Egitto – ha aggiunto Boshra – bisogna sempre partire da questo punto di partenza: il pensiero dell’egiziano antico per garantirsi la seconda vita o l’aldilà è quello che ha dato forma a tutto ciò che vediamo qui attorno, perché se non ci fosse stato questo credo così forte, probabilmente l’Egitto ci avrebbe lasciato ben poco”.Insomma, la sensazione è che si possa entrare davvero in questi spazi, che pure sono simboli e manifestazioni del turismo globale, soltanto abbracciando la dimensione invisibile, il senso del viaggio verso un’altra vita, che informa ogni elemento artistico nei siti funerari, le case eterne dei faraoni.