Assalto alla Cgil di Roma, pugno di ferro della Procura. Chieste condanne fino a 8 anni per i No Green Pass responsabili delle devastazioni

Prima il corteo, poi l'assalto alla sede nazionale Cgil. Un blitz che rischia di costare caro a sei No Green Pass sotto processo a Roma.

Assalto alla Cgil di Roma, pugno di ferro della Procura. Chieste condanne fino a 8 anni per i No Green Pass responsabili delle devastazioni

Prima il corteo, poi l’assurdo e spaventoso assalto alla Cgil di Roma. Un blitz, quello avvenuto il 9 ottobre scorso nella storica sede dell’organizzazione sindacale, che rischia di costare caro alle sei persone che hanno chiesto il rito abbreviato e per le quali, ieri, la Procura di Roma ha formulato pesantissime richieste di condanna che vanno da un minimo di 6 anni a un massimo di 8 anni di reclusione.

Assalto alla Cgil, i sei No Green Pass sotto processo a Roma rischiano pesanti condanne

Si tratta di sei imputati, tra cui spiccano Fabio Corradetti, figlio della compagna di Giuliano Castellino ossia il leader romano di Forza Nuova già a processo con rito ordinario per gli stessi fatti, e Massimiliano Ursino, leader palermitano di Forza Nuova. A tutti loro i magistrati di piazzale Clodio contestano, a seconda dei casi, l’accusa di devastazione e quella di resistenza a pubblico ufficiale.

Stando alla tesi dell’accusa contenuta nel provvedimento con cui i giudici ribadirono il carcere per Corradetti, quest’ultimo faceva parte di un gruppo composto da una cinquantina di persone. Questi, secondo i magistrati della Capitale, “avevano avuto un ruolo decisivo nel creare criticità per l’ordine e la sicurezza pubblica” e sono accusati anche di aver “prodotto violenti scontri, in particolare tra coloro che avevano forzato gli sbarramenti a Piazzale Flaminio”.

Fatti per i quali, nell’udienza già prevista per il 7 giugno, dovrebbe arrivare l’attesa sentenza che concluderà il procedimento abbreviato. Per l’assalto alla Cgil, a gennaio, erano stai compiuti ulteriori cinque arresti (leggi l’articolo), mentre il 22 dicembre la Procura di Roma (leggi l’articolo) aveva chiesto il giudizio immediato per i leader di Forza Nuova, Roberto Fiore e lo stesso Castellino, accusati assieme ad altri 11 militanti della stesso movimento di estrema destra dell’irruzione nella sede nazionale del sindacato.