Assalto al bus dei tifosi del Pistoia, eseguiti nove Daspo a Rieti. Intanto dalle ingadini spuntano pure alcune frasi choc

Dopo la morte dell’autista Raffaele Marianella, arrivano i primi Daspo a Rieti. Emergono frasi inquietanti dagli interrogatori

Assalto al bus dei tifosi del Pistoia, eseguiti nove Daspo a Rieti. Intanto dalle ingadini spuntano pure alcune frasi choc

Le indagini sull’assalto al bus dei tifosi del Pistoia, avvenuto domenica scorsa dopo la gara di Serie A2 di basket tra la Real Sebastiani Rieti e la Pistoia Basket 2000, si arricchiscono di nuovi sviluppi. Dopo la tragedia in cui ha perso la vita l’autista del pullman, Raffaele Marianella, colpito al volto da una pietra lanciata contro il parabrezza, la Questura di Rieti ha emesso una serie di provvedimenti di Daspo nei confronti di alcuni sostenitori della squadra reatina.

Il questore di Rieti, Pasquale Fiocco, ha disposto il Divieto di Accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive per nove ultras della Real Sebastiani. Otto di loro non potranno accedere a stadi e palazzetti per cinque anni, mentre per uno, già destinatario di analogo provvedimento, il divieto sarà di otto anni, aggravato dalla violazione di precedenti prescrizioni.

Intanto, per i tre tifosi arrestati con l’accusa di aver partecipato all’aggressione — A.B, M.F. e un terzo indagato — è stato avviato il procedimento amministrativo per l’emissione del Daspo, che sarà notificato direttamente in carcere.

Dalle indagini coordinate dalla Procura di Rieti e condotte dalla Polizia di Stato, emergono inoltre elementi inquietanti. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, i due principali arrestati avrebbero pronunciato, in alcune conversazioni intercettate, la frase: “Li abbiamo massacrati!”. Una seconda frase, ancor più drammatica, sarebbe stata captata — come anticipato dal Tg1 — da una microspia piazzata negli uffici della Questura: “Forse dovevo mirare più in basso”.

Assalto al bus dei tifosi del Pistoia, nove Daspo a Rieti e frasi choc dagli interrogatori

Gli inquirenti stanno ora cercando di stabilire il contesto preciso di queste parole e se possano essere considerate un’ammissione di responsabilità. I tre arrestati restano in custodia cautelare mentre proseguono gli accertamenti tecnici sul materiale raccolto, tra cui i video di sorveglianza e i reperti sequestrati nella zona dell’aggressione.

Sul fronte istituzionale, il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, ha annunciato la volontà di costituirsi parte civile nel procedimento giudiziario, insieme al Comune di Rieti. “Siamo in contatto costante con il sindaco di Rieti e ci costituiremo entrambi parti civili nella vicenda giudiziaria che si aprirà”, ha dichiarato Tomasi al Corriere Fiorentino.

Il primo cittadino ha espresso inoltre vicinanza alla famiglia della vittima: “Aspettiamo di prendere contatto con i familiari di Marianella per qualsiasi necessità, anche economica, se servirà.”

Tomasi ha poi sostenuto la proposta di rinviare la prossima partita di campionato, per rispetto della tragedia e della sofferenza dei tifosi pistoiesi: “Chi ha visto morire Raffaele davanti ai propri occhi non può andare in curva domenica. Rinviare una partita non costa nulla: il gioco, per una volta, si può fermare.”

Intanto, la città di Pistoia si è stretta intorno alla famiglia dell’autista, mentre a Rieti cresce l’attesa per le decisioni della magistratura. La vicenda, che ha scosso il mondo dello sport e delle tifoserie, rimane aperta e destinata a far discutere ancora a lungo.